In particolare il provvedimento è stato emesso nei confronti di 17 funzionari doganali, 6 funzionali sanitari, 22 spedizionieri doganali, 10 operatori portalu, 2 avvocati, un dipendente amministrativo in servizio presso la Procura della Repubblica di Salerno, un militare della Guardia di Finanza, 10 soggetti privati. Nell’inchiesta risultano coinvolte, nel complesso, 87 persone per un totale di circa 100 capi d’imputazione.
Le Fiamme Gialle, inoltre, hanno eseguito 84 perquisizioni nelle province di Salerno, Napoli, Avellino e Caserta.
Il provvedimento riguarda funzionari doganali, personale sanitario, spedizionieri, dipendenti di società operanti nel porto di Salerno, indagati a vario titolo, in concorso, per ipotesi di peculato, corruzione, favoreggiamento personale, falso, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a sistemi informatici, ricettazione, contrabbando e traffico internazionale di rifiuti.
Nell’inchiesta condotta per un anno e mezzo dalla pm Elena Guarino e dal procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale, la vicenda di un ufficio – oggi quasi del tutto travolto – in cui si consumavano atti predatori su merci di vario tipo (bastava aprire i container e portare a casa) , episodi di corruzione, anche traffico di rifiuti (impianti di aerazione di frigoriferi, copertoni di auto), e persino commercio di auto e scooter rubati e ricettati.
L’operazione vede coinvolti due spedizionieri doganali e sette soggetti di etnia africana interessati ai carichi il traffico internazionale di rifiuti emerso nell’ambito della maxi-operazione scattata all’alba di oggi in Campania. L’inchiesta ha consentito il sequestro di oltre 60 tonnellate di rifiuti, speciali e non, nonché di oltre 1.000 pannelli fotovoltaici e di circa 100 accumulatori di energia elettrica di provenienza furtiva e destinati al continente africano. Nell’indagine, denominata “Tortuga”, risultano coinvolti il direttore ad interim dell’ufficio delle Dogane di Salerno, il vicedirettore ma anche di due avvocati del foro di Salerno e di un dipendente del Ministero della Giustizia.
Le intercettazioni
L’accordo corruttivo tra funzionari delle Dogane in servizio nel porto di Salerno e aziende era capillare, al punto che dalle intercettazioni sembra emergere che i documenti per dare il via libera al carico erano compilati con anticipo e senza controlli. In un caso un funzionario racconta al dipendente di una di queste ditte. “Mi ha fermato la Finanza…mi ha fatto il controllo. Manco i cani… tenevo io le carte del verbale, dietro, no… pensa se questi vedevano il verbale che, fatto alle cinque e mezza, e… erano le cinque e dieci e stavamo là…”, dice il primo, mentre il secondo ride.
Gli indagati intercettati parlavano non sempre in maniera criptica. Uno al telefono dice: “Io ho pronto settanta patane (patate, in napoletano, ndr.). Prendo e te le porto…e ti do pure la mazzetta a te…io il problema non lo tengo”.
In un’altra, un funzionario specifica: “Io adesso alle tre esco, che vado a fare il carico e…poi ci vediamo dopo a casa”. Una conversazione tra un funzionario e la dipendente di un’azienda di spedizioni: “Ida scusami, allora veniamo io e Pasquale; fagli fare già tutto il verbale, tanto le bollette… che poi noi veniamo, metto solo il numero di incarico e di protocollo della A77, finiamo, stampiamo e ce ne andiamo, perchè ho da fare un sacco di cose”, annuncia il funzionario. E la donna risponde: “…e si è fatto tardi. Stai tranquillo!”.
Ancora, in una conversazione tra un funzionario e la moglie, la donna avanza una richiesta precisa: “Ma, insomma, ‘Meloni’ niente piu’?”; e lui le spiega: “Eh… ‘Meloni’ mica capita sempre! Poi, mica per forza esce visita su ‘Meloni’… che ci devo fare… ti ho portato però i 5 panni in microfibra…”. In un ufficio doganale, le telecamere sorprendono una conversazione a tre. “Una colla per lo SVA… prego… pantofole da stanza rosa… scopino con paletta rosa… ho anche due paia di forbici, ma non so a chi darle! Pigliati ‘na colla Giova’!”, dice il dipendente di una ditta a due funzionari seduti alle loro scrivanie. Un operatore portuale è ripreso con in mano un sacchetto nero dell’immondizia con dentro uva. “Oh Enzo, ma hai già fatto le aperture dell’uva?”, lo apostrofa un collega; “Mah… tra un quarto d’ora 20 minuti”, la risposta; “Il capo area c’ha un calo di zuccheri”, insiste l’altro; “Non ci stanno problemi…ok!”, assicura il secondo.
Un funzionario doganale poi sistema il sacchetto con l’uva dentro nel bauletto di uno scooter. “Senti, vuoi un po’ d’uva bianca senza semi? Uva bianca o no?”, chiede alla moglie. “Senti, l’uva zuccherina… per me anche no…”, tergiversa la donna. “No, perchè a me non piace”, ricorda lui.”Non lo so se ne vuoi prendere un po’ per mamma… alla mamma piace”, aggiunge la moglie. “Ma ti porto giusto una confezione”, promette l’uomo. Uno spedizioniere, poi, chiama un funzionario. “Oh Enzo, ascoltami un attimo, c’è il mio capo area ma mica ci puoi prendere un poco d’uva?”, la richiesta di questi. “Quanti pacchetti? …5/6 pacchetti?”, domanda lo spedizioniere. “Un assaggio”, dice il primo. “Va bene, va bene, va bene”, la risposta.
Andrebbero fucilati senza se e senza ma.
Complimenti alla Magistratura ed alla Guardia di Finanza Salernitana per la brillante ed imponente operazione di P.G. effettuata al porto di Salerno. Un plauso al Generale Danilo Petruccelli ed ai suoi collaboratori che con il loro impegno hanno dato prova di alta competenza ed elevata professionalità confermando il loro quotidiano impegno alla lotta alla corruzione ed alla illegalità. Bravi Guardia di Finanza di Salerno.