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Lettera a Gino Esposito (di Claudio Tortora)

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Caro Gino

Voglio scriverti una lettera, perché sei andato via in troppa fretta. Non mi ha meravigliato tutto questo perché eri così anche nella vita, quando dopo uno spettacolo che aveva avuto successo,  ti confondevi quasi nella  folla, per non venire assorbito dai complimenti degli astanti o degli stessi attori.

Eri e sei rimasto sempre così, umile garbato, sereno. La cosa che amavi di più era mettere in scena un lavoro, riuscire ad avere intuizioni di regia, a volte sorprendere il pubblico, per la tua capacità, ma non lo riconoscevi neanche a te stesso.

Nella vita eri un amico fedele, mai una chiacchiera su qualcuno, mai un qualsiasi modo di sparlare o di inciuciare. Non credo avessi nemici, eppure se li avevi li comprendevi , rispettando la diversità di idee, anche se erano solo persone gelose del tuo modo di fare e di essere

Oggi che non sei più tra noi manchi e come manchi. Il tuo sorriso passa continuamente su internet quasi a voler rassicurare tutti che non è successo niente, anzi che tu da lassù , riuscirai  a mettere tutti d’accordo e ci farai recitare  nel giusto modo, il nostro ruolo nella vita.

Questa volta sarà una regia più impegnativa, che ti farà avere diverse nomination, da tutti noi che ti vogliamo bene e dagli angeli che assisteranno sorridenti al  tuo modo di essere.

Ti abbraccio forte amico mio !

di Claudio Tortora

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