Le regole per riaprire: ristoranti, musei, negozi, parrucchieri e lidi si adeguano

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E’ una sorta di vademecum, dallo shopping ai ristoranti, per riaprire in sicurezza. Regole precise – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – da seguire da parte degli esercenti e dei titolari delle varie attività commerciali per poter ripartire.

Negozi. In quelli piccoli, sotto i 25 metri quadrati è consentito l’ingresso a una persona alla volta. Se la porta è unica, il titolare dovrà sempre evitare che i clienti si incrocino. Per quanto riguarda i negozi di vestiti chi prova un capo dovrà sempre indossare mascherina e guanti. La sanificazione dei negozi è obbligatoria ogni giorno.

Musei. Ingressi contingentati per fasce orarie e numeri di persone. Obbligo di mascherine per il pubblico durante tutta la visita e per i lavoratori. Ingressi limitati ai bookshopi. Percorsi a senso unico, e garanzia del distanziamento sociale anche nei servizi igienici. Sconsigliati pagamenti in contanti, file alle biglietterie, audioguide. Sì a materiale digitale in sostituzione del cartaceo.

Parrucchieri e centri estetici. Anche per barbieri e parrucchieri, oltre a tutti i dispositivi di sicurezza previsti (mascherina, guanti, visiere) resta valida la regola di un solo cliente alla volta. Possibile fare entrare più clienti soltanto se l’ampiezza del negozio e le postazioni di lavoro si trovano alla distanza necessaria. La prenotazione del servizio sarà obbligatoria. Stesse regole valgono anche per le attività dei centri estetici.

Lidi balneari. Ci saranno dispenser di gel igienizzanti nelle zone di passaggio. La distanza tra gli ombrelloni dovrebbe essere di 3 metri mezzo. Dovranno essere sanificati tutti gli spazi comuni come docce e bar. Saranno previsti ingressi e uscite distinti.

2 Commenti

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  • Sanificazione dei negozi ogni giorno…Se passa la norma secondo cui va riconosciuto un rimborso a fondo perduto dell 80% credo che i negozi abbiano tutto il piacere di farlo a meno che non inseriscano, speriamo in quanto ancora non previsto, qualche accorgimento..
    Con la possibile connivenza delle imprese di sanificazione ci saranno Fatture false raddoppiate e rimborso in contanti al commerciante che poi ottiene il rimborso a fondo perduto dallo stato…E i fessi pagano le tasse..
    Si sta esagerando in tutto , c è qualcosa che non va, forse ci sono interessi di qualcuno dietro queste possibili speculazioni…
    Se fanno credito d imposta almeno le decine di migliaia di srls che non pagano tasse non ci fregano ancora!!!

  • La sanificazione è obbligatoria e non si discute. Il sanificante deve essere citato con allegata fattura di acquisto e scheda tecnica. Questo vale ancora di più per gli abiti usati che dovranno essere impacchettati singolarmente con accusa la documentazione di sanificazione. Questo se vogliamo veramente la salute pubblica.

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