La fase 2 per i bimbi: dall’1 giugno riaprono i centri estivi per chi ha almeno 3 anni

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I centri estivi riapriranno dal primo giugno. E già dal 18 maggio potranno ripartire alcune attività all’aria aperta per i bambini. Ad assicurarlo è la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, che intervistata da Sky Tg24 parla della prossima estate per i più piccoli. Bonetti assicura che c’è la possibilità di organizzare in sicurezza i centri estivi e tutte le attività per i più piccoli, fondamentali soprattutto per quei casi in cui i genitori debbano riprendere l’attività lavorativa e abbiano difficoltà a occuparsi della cura dei bambini.

La riapertura dei centri estivi e le linee guida

Bonetti sottolinea di aver preso l’impegno personale di far riaprire i centri estivi: “Mi ero presa personalmente l’impegno, ma lo avevamo preso come Governo, che non ci saremmo scordati dei centri estivi e delle attività ricreative dei più piccoli, ma che li avremmo organizzati in sicurezza e così è”.

Per questo motivo sono state elaborate delle linee guida sulla base delle raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico, con le quali sarà possibile “trovare forme di organizzazione sicure per i centri estivi e le attività di gioco per i bambini sopra i tre anni”.

Il tema verrà discusso anche oggi in Consiglio dei ministri, per permettere la ripresa di alcune attività all’aperto, come nei parchi, già dal 18 maggio. Poi, spiega ancora Bonetti, dal primo giugno si vuole far riprendere anche “le attività organizzate per i più piccoli”.

Per questo progetto il governo mette in campo 185 milioni, “150 in questo decreto e 35 già destinati a questo scopo nel ministero”. Si tratta, quindi, di “185 milioni di euro per l’educazione, per  i centri estivi e per le attività rivolte ai più piccoli. Un così grande investimento su questo tema non è mai stato fatto”.

Bonetti e le regole per la fase due dei bambini

Per quanto riguarda le restrizioni, Bonetti ritiene che oggi non si possano definire “regole rigide del come, ci sono indicazioni sul fatto che ci deve essere una distanza, che i gruppi devono essere ridotti. Dopodiché stiamo parlando di attività che devono svolgersi con tipologie diverse, ci saranno attività che vanno dalla musica al teatro al gioco e allo sport, non dobbiamo oggi imbrigliare e normare la dinamica”.

Si parla anche della possibilità che i bambini debbano indossare le mascherine in queste occasioni di gioco. La ministra spiega che “ci sono delle indicazioni a seconda dei contesti, dipende dal tipo di distanza che si riesce a prevedere di mantenere. Le linee guida sono differenziate, sia in base al contesto che all’età”. Quindi mascherine sì, ma solo in alcuni casi da disciplinare attraverso le linee guida.

Fonte: FanPage.it

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