De Luca, problema Covid in Campania è Ariano Irpino: una festa fu condanna

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Il presidente De Luca nel corso del classico punto della situazione del venerdì, si è focalizzato anche sulle riaperture e i divieti.

“Da ieri pizzerie e ristoranti sono aperti senza limiti d’orario, nei prossimi giorni assumeremo decisioni relativamente a piscine, palestre, bed and breakfast, centri termali, zoo, attività da diporto. Chi risiede in Campania potrà utilizzare le proprie barche, autorizzeremo gli stabilimenti balneari. I ‘baretti’ chiuderanno alle 23. Non si può immaginare che si possa tornare alla normalità, i comportamenti irragionevoli aumentano. Dobbiamo cercare di evitare che ragazzini di 13 anni si rincretiniscano assumendo superalcolici e pasticche. Per ora non riaprire o queste attività, se non attraverso controlli serrati”.

Sui controlli: “Chiedo che venga pubblicata la lista delle ammende comminate a chi non usa la mascherina. Viviamo mesi decisivi, affinché le attività riaperte restino aperte. Propongo di far partire l’operazione ‘Cafoni zero’”.

Poi un ritorno sulla situazione di Ariano Irpino, dove il contagio non si arresta: “Ieri quattro positivi su dieci in Campania erano di Ariano Irpino. Ogni giorno facciamo quasi seimila tamponi. I casi di Ariano sono relativi all’ultima coda di controlli che stiamo effettuando. Abbiamo portato avanti un’indagine epidemiologica unica in Italia e ringrazio la cittadinanza arianese. Domani mattina pubblicheremo i risultati dei test sierologici. Ma non ringrazio quella decina di persone che hanno contribuito a creare questo problema ad Ariano Irpino. Tutto nacque da una festa di carnevale organizzata da una scuola paritaria di ordine religioso che coinvolse 200 persone: quella festa illegittima ha contagiato le suore e la curia.

A Villanova del Battista fu organizzata un’altra festa con 70 persone coinvolte e ad Ariano un gestore di un bar andò a Milano a trovare un parente contagiando parenti e clienti. Al Frangipane ci sono stati un medico e la moglie, entrambi positivi, che sono andati in giro contagiando tutti. Comportamenti irresponsabili ed illegali per i quali abbiamo interessato la Magistratura. Il 40% dei contagi dell’avellinese arriva da quella zona. Abbiamo spento il focolaio con un lavoro massiccio”.

Quindi niente feste private e movide: “Non sono consentite. Tutelate almeno i vostri figli ed i vostri genitori, usate la mascherina e rispettate il distanziamento sociale. Anche con il caldo non abbiamo alternative” .

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