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Virologo Tarro: “Covid si sta spegnendo, asintomatici non contagiano”

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“È uscito di recente uno studio su PubMed, che riporta un esperimento effettuato: un soggetto, positivo al Coronavirus ma asintomatico, è entrato in contatto con 455 persone sane. Ebbene, nessuna di queste ha contratto il virus. Quindi l’asintomatico non è infettivo per gli altri”. È quanto afferma Giulio Tarro, famoso medico e virologo, in un’intervista concessa alla Fondazione Nenni.

“Il caldo è un nostro alleato? Sì. L’ho detto tantissime volte – prosegue il ricercatore messinese – e non mi stancherò di ripeterlo. Del resto lo stiamo vedendo in questi giorni. Ci sono persone che provano a confutare questa evidenza portando come esempio quello che sta accadendo in Brasile o in altre zone consimili. Vorrei ricordare a costoro che dall’altra parte della linea dell’equatore le stagioni sono opposte alle nostre: noi siamo in primavera/estate; là, invece, sono in autunno/inverno”.

Tarro: “I tamponi favoriscono i contagi”

Sull’indagine sierologica iniziata pochi giorni fa: “Ormai siamo a fine maggio e, in tutta onestà, fatta adesso non vedo quale vantaggio se ne possa trarre. Io l’avrei fatta almeno un mese e mezzo fa, quando ancora la curva dei contagi era considerevolmente alta.

Ciò che ha fatto il dott. Pasquale Bacco con il suo studio, il quale ha riscontrato che nell’ultimo semestre, su un campione di oltre 7000 sieri, vi era il 35% di positività alle IgG per il Sars CoV2. Noi abbiamo basato tutto sui tamponi, i quali non solo sono poco attendibili, ma come il Washington Post ha detto in un suo articolo recente, parrebbe persino che abbiano favorito il contagio, almeno in alcuni casi”.

Tarro: “La curva dei contagi scende ogni giorno”

Sul decorso dei contagiati: “Innanzitutto cominciamo col dire che vi sono pochi infettati. Tanto è vero che la curva dei contagi scende ogni giorno di più. E continuerà così fino ad arrivare al giorno in cui il valore R0 sarà pari a zero e quindi potremo dire che questa storia sarà per noi finita.

A ciò aggiungiamo che in terapia intensiva per Sars CoV2 non arriva più nessuno. Questo perché si è anche capito che nei casi peggiori i polmoni non vengono colpiti da polmonite interstiziale, bensì da tromboembolie che vengono trattate con l’eparina a basso dosaggio nei casi estremi. Per non parlare delle cure farmacologiche: oltre alla sieroterapia, vi è l’impiego dell’idrossiclorochina, che è egualmente un fluidificante”.

Tarro: “State tranquilli, niente psicosi”

Sui droplet (le goccioline responsabili della trasmissione): “Non si può fare un discorso in astratto. Occorre sempre circostanziare tutto, altrimenti si danno informazioni falsate. Le goccioline sono elemento di trasmissione dell’infezione. Però bisogna distinguere da caso a caso. Per esempio, per chi starnutisce o tossisce, è chiaro che queste goccioline possono propagarsi per circa un metro.

Ma se consideriamo il caso di persone che dialogano normalmente, ad una distanza di circa 20 cm – come del resto è scritto in ogni manuale di microbiologia – non avviene alcun tipo di contagio. Poi occorre considerare anche la carica virale: nei momenti in cui essa è al massimo, allora occorre più cautela. Ma ora che il Sars CoV2 non ha più questa carica così potente, si può stare tranquilli e non abbandonarsi a psicosi che, onestamente, credo non abbiano ragione di esistere”.

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