Code e traffico in diverse aree d’Italia. In alcune Regioni restano obblighi da rispettare

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Con la possibilità di muoversi liberamente verso altre Regioni, da questa mattina in Italia è sostanzialmente scattata la “fase 3”.

Addio, quindi, alle tanto discusse e sicuramente poco amate autocertificazioni per spostarsi. Lo scrive IlGiornale.it

I primi effetti della ritrovata, almeno fino ad un certo punto, libertà si sono notati ancora prima dell’alba. Questa mattina lunghissime file di auto si sono formate a Messina in prossimità del porto, per l’imbarco. Controlli e partenze contingentate dall’isola con centinaia di auto in attesa dell’imbarco per Villa San Giovanni. Code davanti agli imbarcaderi della compagnia Carone & Tourist per la prima corsa delle 4.40 e per quella successiva delle 7.20.

Traffico sostenuto anche in autostrada. In particolare vengono segnalati rallentamenti intorno a Genova, anche a causa dei numerosi cantieri. Alla stazione Centrale di Milano si registra già un sensibile aumento del numero di passeggeri rispetto alle settimane scorse. Nessun problema segnalato. Nello scalo ferroviario, infatti, non c’è caos: le file in uscita dalla metropolitana e verso i binari scorrono velocemente. Novità anche da parte di Ferrovie dello Stato che torna a potenziare i collegamenti portando a 80 le Frecce, 48 gli Intercity e 4653 le corse regionali.

Maggiore libertà sì in tutte le Regioni senza dimenticare, però, che esistono ancora regole da rispettare per il contenimento del coronavirus. Anche in questa fase restano gli obblighi del distanziamento sociale e quello di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto. Non sono mutate neanche le norme sul distanziamento sociale e sulla quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi. Agli spettacoli all’aperto potranno assistere al massimo 1000 persone mentre solo 200 quelle consentite nelle sale al chiuso.

Massima attenzione nelle stazioni ferroviarie e negli scali aeroportuali. A Roma Termini e negli aeroporti della capitale saranno rilevate le temperature corporee. Per chi viaggia sui treni a media e lunga percorrenza (Intercity e Alta Velocità) previsti la misurazione della temperatura e il divieto di salire a bordo se si superano i 37.5 gradi. Ripristinata la ristorazione a bordo con la consegna al posto di cibi e bevande confezionati.

“Si torna con la mobilità tra le regioni, oggi sembra una conquista se si pensa alle condizioni di qualche mese fa. Ce l’abbiamo fatta con il sacrificio di tutti, ricordando che lo dobbiamo fare sapendo che il virus convive con noi”, ha affermato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, che ha avuto un pensiero per “i 33mila italiani che non ci sono più e gli operatori sanitari che hanno lavorato in modo incredibile”.

In Campania, a seguito dell’ordinanza 54 firmata dal governatore Vincenzo De Luca valida fino al 15 giugno, tutti i viaggiatori in arrivo alle stazioni ferroviarie, con treni che effettuano collegamenti interregionali o all’aeroporto, dovranno sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea. In caso di febbre pari o superiore a 37,5 gradi, i passeggeri saranno immediatamente sottoposti a test per il coronavirus. Inoltre tutti i viaggiatori provenienti da altre Regioni o dall’estero hanno l’obbligo, in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il Dipartimento di prevenzione della ASL competente e il proprio medico.

Chi entra in Puglia, come prevede l’ordinanza n.245 emanata ieri dal governatore Michele Emiliano, deve segnalarlo compilando il modello di auto-segnalazione disponibile sul sito istituzionale della Regione Puglia. Ciò non vale per quanti hanno necessitò di spostarsi per esigenze lavorative, per motivi di salute e altre ragioni di urgenza. Escluse dall’ordinanza anche il transito e il trasporto merci e a tutta la filiera produttiva da e per la Puglia. In Sicilia resta la sorveglianza sanitaria e l’obbligo di avvisare il medico di famiglia in caso di insorgenza di sintomi riconducibili al Covid-19.

In Sardegna niente passaporto sanitario, ma registrazione obbligatoria per chi arriva sull’isola, con un questionario che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. Questo documento deve essere compilato online sul sito della Regione prima della partenza o attraverso la app “Sardegna Sicura”, strumento che serve per il tracciamento dei contatti su base volontaria. L’ordinanza è stata firmata nella tarda notte, dal governatore Christian Solinas. Una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d’imbarco e al documento d’identità.

La registrazione è obbligatoria per “tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale”. Dall’ordinanza è escluso chi ha già richiesto e ottenuto l’autorizzazione prevista dalle precedenti ordinanze. Inoltre, nella giornata di oggi e in quella di domani i passeggeri imbarcati su navi in linea da e verso la Sardegna, già muniti di autorizzazione sono autorizzati alla partenza o allo sbarco. Fino al prossimo 12 giugno, per i passeggeri che non abbiano provveduto alla compilazione della registrazione prima dell’imbarco in via telematica, “è possibile la compilazione manuale del modulo a bordo. Questo dovrà essere consegnato all’arrivo al presidio medico sanitario del porto o aeroporto”.

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