Anche gli otto casi registrati a Rieti sono da ricondurre alla struttura della Pisana, di proprietà della famiglia Angelucci (proprio come quelle di Montecompatri, Rocca di Papa e Cassino, vecchi focolai di coronavirus). Nel dettaglio, sono tutti collegati al paziente Covid positivo deceduto due giorni fa nello spoke di Casal Palocco dopo un periodo di riabilitazione presso la struttura. «Tutti i contatti sono stati individuati e saranno sottoposti al test. La Asl di Rieti è in stretto contatto con il sindaco di Montopoli», fa sapere la Regione.
Il contagio dell’Irccs si è allargato, però, anche al Policlinico Umberto I. Due i malati, un paziente e un infermiere in servizio a Malattie tropicali, collegato per un link familiare al focolaio: la sua compagna lavora come infermiera al San Raffaele e anche lei era risultata tra i positivi.
«Si stanno eseguendo i test – si legge nella nota diffusa nel tardo pomeriggio dall’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio – su tutti gli operatori e i 13 pazienti del reparto di malattie infettive, che è in sicurezza». Più tardi il Policlinico ha spiegato che «i primi 15 operatori del reparto, che hanno avuto contatti col collega infetto sono stati sottoposti a tampone, risultato positivo in un caso. Entro domani (oggi, ndr) saranno noti i risultati dei test sugli altri operatori. Il reparto è stato sanificato».
Salgono così a 70 i contagiati totali riferibili all’Irccs, dove fino a ieri erano stati effettuati oltre 2 mila tamponi e altrettanti test sierologici su degenti, operatori e familiari, considerando anche il fatto che ricoverati e lavoratori sono stati sottoposti a un secondo controllo a pochi giorni di distanza dal primo. «Dai risultati arrivati in serata – spiega Giuseppe Quintavalle, commissario straordinario dell’Asl Roma 3 – sarebbero tutti negativi, ma se dovessero evidenziarsi altri casi, ripeteremo ancora i test tra pochi giorni».
«Nel focolaio dell’Irccs San Raffaele Pisana sono stati effettuati 2.332 tamponi, di cui 1.168 nei drive-in e 1.164 nella struttura – fa sapere ancora l’Unità di crisi regionale -, dove sono iniziati oggi i secondi test per 582 unità tra operatori e pazienti. Alla fine per la gestione di questo focolaio si prevede di effettuare oltre 3.000 tra tamponi e test sierologici. All’interno della struttura, al momento, non vi sono casi positivi».
Quindi adesso il vero problema è rintracciare e testare nel più breve tempo possibile tutti i contatti di chi, non sapendo di essere positivo e – come riscontrato nella maggior parte dei casi – asintomatico, ha contagiato altre persone. Che a loro volta potrebbero averne contagiate altre. Innescando una vera e propria bomba dalla carica virale.
Diciotto i malati che si sono negativizzati al Covid-19 nelle ultime 24 ore. Tra loro anche un 83enne che era ricoverato al Campus Bio-medico. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, sono invece 4.533.
Sono stati quattro i decessi notificati ieri, ma il bollettino regionale non specifica dove né l’età di chi ha perso la vita a causa del virus. Il conteggio complessivo ammonta ora a 770 morti.
La carta di identità del malato di Covid nel Lazio non si discosta di molto da quelle tracciata nelle settimane scorse: il 6% è ricoverato in una struttura sanitaria, il 26% è in isolamento domiciliare e meno dell’1% è in terapia intensiva. I guariti sono il 58%. L’età media è 57 anni. Il 47% sono uomini e il 53% donne. Il 39,9% è residente a Roma città.
Fonte Corriere
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