Tu chiamale se vuoi emozioni (di Vincenzo Capuano)

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Quando ti siedi per scrivere, per raccontare qualcosa, ti proponi sempre di riempire delle pagine con l’obiettivo di farlo in maniera originale, utilizzando schemi mai usati.

In cerca di ispirazione metto un disco, uno di quelli che hanno accompagnato tanti momenti della mia vita. È il sesto brano di quel LP che negli anni giovanili ha girato tante volte lentamente scandendo il mio tempo… e che ho continuato ad ascoltare nei giorni…

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi/ Ritrovarsi a volare / E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare / Un sottile dispiacere

La mente vola a inseguire quell’airone che ti conduce nei mille luoghi esplorati negli anni. Si ricostruiscono, come in un caleidoscopio, immagini di città immense come Il Cairo o Los Angeles, il mare incantato come quello delle Isole greche o dell’Indonesia; ritornano i ricordi di notti trascorse a passeggiare lungo le vie di New York, Londra, Parigi o di ore trascorse ad ascoltare il suono prodotto dallo scorrere di fiumi immensi; ripensi al Colorado, al Nilo con le sue feluche, al  Mississipi… mentre giunge al mare.

E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire / Dove il sole va a dormire

Si! quel sole che abbiamo inseguito per giorni e giorni… ricordi di un camper che attraversava luoghi inesplorati fino a giungere a capo Nord e rimanere immobili a osservare il sole toccare il mare e subito risollevarsi tra colori pastello. Lì circondato da una pace infinita, ritrovarmi stretto a mia moglie e ai figli pensando di aver raggiunto, almeno per un attimo, l’infinito…

Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore / Come la neve non fa rumore

La neve non fa rumore… e ovatta i suoni. L’idea di quiete mi riporta alle mattine della mia infanzia. Mi rivedo, poco più che bambino, mentre mi reco a prendere la corriera per andare a scuola. D’inverno, spesso, attraversavo il borgo innevato, ancora addormentato nel silenzio assoluto. In quel silenzio iniziavo a scrutare me stesso e cercavo risposte a domande mai formulate.

E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere / Se poi è tanto difficile morire

Capita di pensare a sfide impossibili… ed è difficile da comprendere per chi spende la propria vita lavorativa a cercare di allungarla il più possibile… Mi vengono in mente le nuove linee guida dell’American Cancer Society. In merito ad attività fisica e alimentazione pongono l’accento sull’opportunità di un maggior esercizio fisico e un minor consumo di carni rosse e lavorate, bevande gassate, cibi lavorati e alcol.

Il documento esorta gli adulti a fare tra i 150 e i 300 minuti di attività fisica di moderata intensità o tra i 75 e i 150 minuti di attività fisica intensa a settimana. Per quanto riguarda l’alimentazione, l’invito è a consumare cibi ricchi in fibre come frutta fresca, verdura e cereali non raffinati e ad astenersi dall’alcol.

E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me / Ma nella mente tua non c’è

Ritorno ad inseguire la musica; i pensieri rincorrono l’impossibile, alla ricerca di sensazioni da catturare e farne ricordi perenni…

Capire tu non puoi / Tu chiamale se vuoi emozioni / Tu chiamale se vuoi emozioni

Quando hai finito di scrivere un articolo ti accorgi di aver scritto delle cose non eccezionali seguendo schemi comuni… poi sorridi perché sai che nonostante tu possa essere stato banale l’importante è che a breve ritornerà l’impulso di scrivere e proverai nuovamente a scrivere qualcosa che nessuno abbia mai scritto e ti proporrai, ancora una volta, di farlo in maniera originale usando schemi mai usati.

Capire tu non puoi / Tu chiamale se vuoi emozioni / Tu chiamale se vuoi emozioni

 

 

 

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