Anche la sciarpa della Salernitana sulla bara di Pierino Prati

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Si sono tenuti in mattinata i funerali di Pierino Prati, campione degli anni ’60,
scomparso lunedì sera in un piccolo borgo sul lago di Como (Montorfano). Il
campione era malato da tempo. Le esequie si sono tenute in un campo di calcio,
nell’oratorio Paolo Sesto di Alzate Brianza, nel comasco, poco lontano da
Montorfano. Il tutto per permettere maggiore possibilità di partecipazione alla
gente.
Alle esequie mancavano i suoi compagni di quel Milan reso leggendario o della
Nazionale italiana. In rappresentanza del Milan di oggi, presenti Franco Baresi e
Filippo Galli. Sulla bara, presente la maglia della Nazionale e del Milan e anche le
sciarpe delle società con cui ha militato, tra cui la Roma e la Salernitana, che
lanciò il ragazzo nel 1965-66. Prati con 10 gol contribuì alla prima promozione in
serie B dei granata.
Prati, come detto, dopo la primavera al Milan, iniziò da professionista nel 1965-
66, alla Salernitana, dove con 10 gol contribuì alla promozione in B dei campani.
Poi un altro anno in prestito al Savona, in Serie B, dove realizzò 15 gol in 29
presenze e quindi il ritorno alla casa madre Milan nel 1967. Fino al 1973, fu il
goleador del Milan di Rivera e Liedholm.
Alla sua prima stagione completa in massima serie fu capocannoniere con 15 gol,
contribuendo alla vittoria del campionato da parte dei milanesi. Coi lombardi
conquistò la Coppa delle Coppe nel 1968, e l’anno successivo Coppa dei
Campioni e Coppa Intercontinentale: in quel 1969, contro l‘Ajax di Cruyff,
diventò il primo giocatore italiano a realizzare una tripletta in finale di
Coppa dei Campioni, sfiorando il record stabilito da Ferenc Puskás, che
nella finale dell’edizione 1959-1960 aveva segnato 4 gol con il Real Madrid.
Lasciò il Milan nel 1973, dopo due Coppe Italia consecutive e la seconda Coppa
delle Coppe, e dopo aver collezionato 209 partite e 102 gol in maglia rossonera.
Poi esperienze alla Roma e alla Fiorentina e anche negli USA.
Con la Nazionale italiana, Prati vanta una vittoria al campionato d’Europa del 1968
(qualche mese fa se n’è andato anche un altro protagonista di quella finale, Pietro
Anastasi) e nel 1970 vice campione del Mondo, divenendo anche vice
capocannoniere di quella Nazionale in Messico alle spalle di Gigi Riva

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