Il Covid fa annullare sagre e festival: duro colpo al turismo nei borghi salernitani

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Saranno i più penalizzati: i tanti piccolo borghi del Salernitano saranno costretti a rinunciare, in questa estate post Covid-19, alle sagre e ai festival, che da sempre sono un richiamo molto forte per i vacanzieri. S’annuncia, insomma, un altro duro colpo all’economia di molti piccoli paesi, soprattutto del Cilento, che nella bella stagione si rianimavano – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – proprio grazie a queste iniziative, che sono state cancellate, rinviate o comunque modificate per adeguarsi ad un numero di presenze molto più esiguo. Ancora in forse anche la famosa “Chiena” di Campagna per il timore di evitare assembramenti.

Sagre cancellate, manifestazioni legate alle tradizioni locali rinviate o in fase di nuova programmazione con minori presenze: sarà un’estate diversa, condizionata dall’emergenza Covid, che ha costretto molti organizzatori a non riuscire a proporre una serie di eventi estivi, spesso attrattori turistici per il paese che li ospita. A risentirne saranno non solo i potenziali spettatori ma una piccola fetta di economia che gira intorno a questi eventi, come ad esempio i ristoratori, gli ambulanti dello street food, i produttori locali. Tra i primi eventi cancellati c’è Mojoca, il Festival di artisti di strada di Moio della Civitella, alla quindicesima edizione. «Nelle tre sere raggiungiamo le diecimila presenze – spiega uno degli organizzatori, Pasquale Fratta – Ci sono 12-13 stand di street food, sono aperte le macellerie, tutti i commercianti lavorano, gli incassi sono intorno ai 120mila euro a sera. Gli artisti internazionali alloggiano in alberghi e bed and breakfast dei dintorni che si riempiono, l’evento inoltre è una vetrina internazionale per il paese. Con il presidente dell’associazione Angelo Raffaele Dorsi abbiamo deciso di cancellare quest’edizione, si trattava di prendere impegni economici con gli artisti e gli sponsor in un clima di assoluta incertezza». La Festa della cipolla di Vatolla è stata inserita tra le quattro feste più importanti della provincia di Salerno e si tiene solitamente per cinque weekend. «È articolata secondo un percorso di degustazione fino al castello dove si tengono gli incontri di filosofia – spiega l’organizzatore, Carmelo Malandrino – Sono dispiaciuto, gli appuntamenti di luglio sicuramente non si terranno. Forse riusciremo a tenerne qualcuno ad agosto, anche se sarà molto difficile visto che abbiamo due-tremila presenze a sera e sono difficili le distanze. Temiamo poi che concentrare il tutto in poche date rischia di creare un eccessivo affollamento. L’indotto delle dieci serate supera i 150mila euro, se si pensa agli stand dei produttori locali e degli artigiani. Gli alberghi e gli agriturismi sono sempre pieni». «Ci fermiamo probabilmente, tra dieci giorni daremo l’annuncio ufficiale – spiega Michele Lettieri, direttore artistico del Festival dell’aspide di Roccadaspide – Il nostro festival prevede grandi numeri attorno al palco che ospita lamusica indie, quindi è impossibile il distanziamento. Quaranta taverne sono aperte per la ristorazione e gli agriturismi sono pieni per quindici giorni. Il festival è poi un richiamo importante per gli emigrati». La Chiena, la tradizionale festa di Campagna, si tiene solitamente a partire da metà luglio: «Non abbiamo rinunciato totalmente all’idea di farla – spiega il sindaco Roberto Monaco – Stiamo studiando se farla con numeri più piccoli, l’obiettivo di quest’anno è la sicurezza». A TEGGIANO Stesso discorso per la manifestazione di Teggiano “Alla tavola della principessa Costanza” che prevede un corteo storico: «Non sarebbe gestibile perché la manifestazione coinvolge l’intero centro storico, faremo comunque qualcosa che non annulli del tutto l’appuntamento annuale – spiega il presidente della Pro Loco, Biagio Matera – È un evento che riempie gli alberghi e fa lavorare i commercianti». Molte sagre sono state già cancellate: non si terrà la Festa della fragola di Acerno in programma il 13 e 14 luglio da dieci anni: «È un richiamo turistico per il territorio – spiega Antonio Iuliano, dell’associazione Agave – Quest’anno abbiamo deciso di non farla perché è difficile organizzarla». Stesso discorso per la Sagra del mallone di Bracigliano in programma a fine luglio. Già deciso lo stop della sagra di Ostigliano “Vasci, portune e pertose” prevista dal 10 al 15 agosto nel comune cilentano. «Per come è strutturata è impossibile – spiega Deborah Mastrogiovanni, presidente dell’associazione Vasci – Si svolge nei portoni antichi e non ci sono ingressi separati».

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