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Salerno cosa ci resta? Ci resta la voglia di combattere

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Sono stati presentati questa mattina dinanzi al Bar Verdi gli eventi per il libro “Salerno cosa ci resta” edito da Oédipus Edizioni, promosso da Italia Nostra, Figli delle Chiancarelle, Forum Cultura e Federico Marra, redazione a cura di Luciana Libero.

Con una prefazione di Tomaso Montanari e un testo inedito di Aldo Masullo, il libro documenta gli atti dell’iniziativa promossa a Salerno nel 2019 all’Archivio di Stato di Salerno, sette incontri sul futuro della città con la partecipazione di illustri personalità del mondo della cultura, dell’economia, della politica e del giornalismo italiani.

Il libro verrà presentato con una diretta on line il 2 luglio alle ore 16.00 con il Quotidiano del Sud/Salerno sera condotto da Massimiliano Amato e interventi di Giso Amendola, Aurelio Musi, Marcello Ravveduto, Mimmo Florio; ancora in luglio a Napoli presso la Libreria Io ci sto; a Villa Lanzara di Sarno e alla Libreria Ubik di Nocera Inferiore con l’editore Franco Forte; a Salerno in settembre con un più ampio evento al Cinema S. Demetrio.

Attraverso gli interventi degli studiosi e una ricca documentazione, il libro racconta venticinque anni di governo della città, l’enfasi della riqualificazione urbanistica che ha coperto una ingente speculazione edilizia; il mancato rilancio culturale indicato nel Piano Bohigas; le disfunzioni nell’economia del porto e del mare; gli eventi giudiziari che hanno costellato le politiche cittadine; la crisi della rappresentanza politica con un progressivo indebolimento delle opposizioni.

“Salerno cosa ci resta?” è la testimonianza di un potere che ha creato una grande illusione, quella di una città media del sud simile ad una metropoli europea mentre si praticavano vecchie politiche meridionali e il sacco di un territorio; un territorio che a fronte di investimenti cospicui, resta ai più bassi posti negli indici nazionali di sviluppo e qualità della vita.

Una città dalle nobili tradizioni democratiche, amministrata da circa trenta anni dal medesimo gruppo di potere con una spregiudicata organizzazione del consenso. Il libro è la sintesi di un’altra narrazione, un modello di polis fondata sui valori della legalità, sul rispetto dell’ambiente, sulla partecipazione dei cittadini.

Nel libro sono presenti interventi di Renato Dentoni Litta, Giso Amendola, Giuseppe Cacciatore, Alfonso Conte, Vincenzo Esposito, Aldo De Chiara, Giorgia Iovino, Nunziante Mastrolia, Arnaldo Miglino, Tomaso Montanari, Aurelio Musi, Enzo Pranzini, Geminello Preterossi, Marcello Ravveduto, Alessio Valente; Marco Giannatiempo, Gaetano Daniele; Lorenzo Forte,  Fausto Martino, Alessandro Visalli,  Alberto Alfinito, Dario Pezzini, Alfonso Amoroso, Arnaldo Miglino, Giancarlo Chiavazzo, Antonio Cammarota, Roberto Celano, Gianpaolo Lambiase, Dante Santoro; Gaetano Amatruda, Gabriele Bojano, Enzo D’Antona, Clemy De Maio, Bruno Gravagnuolo, Andrea Pellegrino; Fausto Morrone, Enzo D’Antona, Giancarlo Chiavazzo.

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