Fonderie Pisano: rinviata al 22 ottobre l’udienza sui reati ambientali

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E’ stata rinviata al prossimo 22 ottobre l’udienza sui reati ambientali commessi dalle Fonderie Pisano. Si tratta di violazioni relative al periodo precedente al 2014 ed oggetto del processo durante il quale, nell’udienza che si è svolta oggi, la procura ha presentato un’ulteriore memoria difensiva che, come consulenza richiesta all’Arpac, racchiude tutte le violazioni e le irregolarità sul fronte ambientale commesse dalla fabbrica di Fratte.

Il giudice Zambrano ha accolto la memoria difensiva e ha dato la possibilità a tutti gli avvocati difensori di replicare con ulteriori memorie entro sette giorni dalla prossima data del processo che si terrà ad ottobre. Il pubblico ministero ha confermato in pieno tutte le accuse parlando di evidenza nella responsabilità e nelle violazioni ambientali commesse dallo stabilimento sia relativamente all’inquinamento del fiume Irno che alle immissioni in aria.

“I Pisano scelgono di prendere ulteriore tempo” ha commentato all’esito della decisione del giudice, Lorenzo Forte, presidente del comitato Salute e Vita, in prima fila nella battaglia contro le Fonderie Pisano, sostenuta in sede legale dall’avvocato Fabio Torluccio.

Fonte: TvOggiSalerno

5 Commenti

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  • la Regione a guida De Luca deve solo vergognarsi per aver concesso l’Aia alle Fonderie Pisano per 12 anni ben sapendo cosa combina da decenni!

  • Ero ancora in fasce quando e iniziata la scandalosa vicenda dell’impianto ……….forse e dico forse quando arrivera’ la pensione si “FARA’ ” qualcosa………..per me e tutta una questione di colori e a salerno sono molto daltonici!

  • oramai è un dato di fatto che inquinano e debbono dislocare questa azienda e fin qui non ci piove, faccio una premessa prima di andare avanti (non lavoro alle fonderie pisano).
    Perchè dico avete comprato case e costruito di tutto e di più in quell’aria che doveva essere industriale pagando terreni e 4 soldi??? Se fossi in voi denuncerei chi vi ha dato l’ok per costruire ma voi per primi per quale cavolo di ragione vi siete presi casa li pur sapendo ???

  • per dico la verità: vedi, sono due discorsi diversi secondo me. Un’industria deve rientrare nei parametri di legge, a prescindere da dove si trovi. Ora è un dato di fatto, noto e visibile a chiunque passi da lì, che inquina, basta vedere le pareti dei muri nei dintorni, sono nere, carbonizzate in certi punti. Ecco, questo non è consentito. Quindi, prima di tutto che facciano test seri e montino filtri veri e funzionanti, poi si discute sulle case. Tieni presente che ci sono case a Cappelle o comunque dei paraggi che stanno da molto prima dell’industria.

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