Enna, positivo al Covid invitato a un matrimonio: 90 in quarantena

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Una novantina di persone che ha partecipato a una festa di matrimonio a Nicosia, in provincia di Enna, è stata messa in quarantena dopo la notizia che uno degli invitati è risultato positivo al coronavirus. L’uomo, che vive e lavora in Germania, è stato ricoverato in ospedale al suo rientro dall’Italia. Tutti gli invitati saranno sottoposti a tampone mentre si stanno accertando i contatti che hanno avuto da sabato 26 luglio, data delle nozze.

Una delle partecipanti, già risultata positiva, è stata trasferita a Catania dove è ricoverata. L’uomo aveva partecipato al matrimonio del 26 luglio, e già durante il viaggio di rientro in Germania manifestava alcuni sintomi, ma solo una volta arrivato a destinazione, superando, quindi i controlli, i sintomi si sarebbero aggravati. La donna positiva di Nicosia, ma che al momento non presenterebbe sintomi, è una congiunta dell’uomo risultato infetto. L’allarme è scattato tra martedì e mercoledì.

Coronavirus, 129 positivi Centro accoglienza Trevigiano

Intanto è stato completato lo screening al Centro di accoglienza situato nell’ex Caserma Serena di Casier (Treviso): complessivamente sono stati eseguiti 315 tamponi  (293 sui migranti e 22 sugli operatori) che hanno evidenziato 129 positività tra gli ospiti. Lo rende noto l’Ulss 2 sottolineando che i positivi, tutti asintomatici, sono stati immediatamente isolati all’interno della struttura. La quarantena è estesa anche ai negativi. Tra una settimana sia gli operatori sia gli ospiti saranno nuovamente testati. I controlli all’ex Caserma Serena erano scattati dopo le tre positivita’ emerse tra i migranti.

2 Commenti

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  • questo è il caso che conferma che la sinistra è miope, e su alcuni passaggi non esiste capacità critica che superi dogmi autolesionisti.
    Che senso ha, non bloccare traversate che aumentano il contagio tra i profughi a strettissimo contatto, con rischio di contagio per l’ equipaggio sulle navi delle Ong.
    Arrivati a terra rischio contagio di massa nei centri di accoglienza e rischio contagio degli operatori dei servizi sociali dei centri stessi.
    Dunque, attualmente permetterli di arrivare in Italia significa far aumentare il rischio a tutti indiscriminatamente, significa creare un ponte di contagio tra Africa e Italia.
    Soluzione ……assolutamente sequestrare le navi delle ONG, evitare di far partire barchini dalla Libia.

  • La Sinistra con i suoi centri di accoglienza fanno SOLDI quindi le ONG gironzolano per il mediterraneo per accaparrarsi quanti più profughi è possibile, dei nostri problemi con il COVID se ne fregano.

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