Dico a voi,cari amici lettori, perchè per quanto riguarda noi attori, che ci esibiamo in pubblico, beh, noi facciamo delle prove per mostrarci, ci guardiamo nello specchio per capire come vi appariremo.
Siamo insomma abituati a questo esame, ma voi pubblico, ci avete mai pensato? Qualcuno forse si, qualcuno forse no.
Cosa siamo?…E poi come sembriamo?…Intelligenti, simpatici, interessanti, volenterosi?… oppure sciocchi, insipienti, insignificanti, di secondo piano?…
Oppure un misto, cioè intelligenti ma antipatici, talentuosi ma di secondo piano. Sciocchi ma laboriosi
Beh, un attore è un pò guida in tutto questo perché, abituato a vedere ed incontrare persone, si fa degli schemi, dei veri e propri identikit… ed immagina che quel tipo di persona è così, l’altro colì e via dicendo.
In teatro avviene un fenomeno strano. L’attore che è al centro dell’attenzione, dal palco, osserva tutti i suoi interlocutori, cioè il pubblico. E mentre esibisce, il suo repertorio, osserva gli spettatori e nota che tra loro, ci sono per esempio, quelli disponibili che sono seduti saldamente alla sedia, pronti a divertirsi a qualsiasi costo; della serie: ho pagato e mi DEVO divertire – e si fanno tantissime risate,anche su cose che non fanno ridere .
Oppure ci sono i restii, quelli che vorrebbero ridere a crepapelle ma non si lasciano andare.
Poi ci sono quelli invece che capiscono tutto e sono convinti che i loro vicini, non capiscono niente, per cui riempiono di gomitate i loro accompagnatori, con quella classica faccia di chi capisce tutto.
E se qualcuno non corrisponde, sono pronti a dire: poi te lo spiego! Ed ancora,ci sono quelli tristi, che non sgomitano, non annuiscono perchè sono sempre soli…non ridono, non gesticolano, non applaudono.
Li vedete, spiccano per solitudine : tutti applaudano, lui no! Tutti ridono, lui no! Terminato lo spettacolo si alzano e se ne vanno lasciandovi col dubbio ma gli è piaciuto o no ?
Allora poniamoci questo interrogativo: come siamo? Ma soprattutto, come sembriamo?
Sarebbe bello essere gli altri e stare lì ad origliare quando la nostra immagine appare…cosa si dice, cosa si pensa di noi. Solo per sapere, per migliorare i pregi e cancellare i difetti….. Chissà se poi per assurdo, potessimo avere a disposizione un guardaroba comportamentale e potessimo ogni giorno decidere come essere.
Sarebbe incredibile! Vestire, con abiti ma anche con pregi o difetti. Scegliere, insomma, a nostro piacimento, di indossare insieme ad una cravatta, l’intelligenza, assieme ad una camicia, la simpatia, oppure la goffaggine, a nostro piacimento.
Saremmo imbarazzati ma anche un po’ curiosi, sapendo che tutto quello che di noi appare, è una nostra scelta, che possiamo cambiarla quando e come vogliamo!
Sarebbe è vero la fine dello stereotipo, poiché nessuno cercherebbe di somigliare mai ad un altro,oppure addirittura, avremmo dei serial tipi, che però imporrebbero un modo di essere, scelto personalmente e non subito dal trend imposto dal mercato .Un modo nuovo di essere liberi e svincolati da clichè precostituiti,un modo nuovo anche di essere finti, ma assolutamente non intruppati.
Personalmente ho riempito il mio guardaroba,con camice, maglioncini, simpatia, sensibilità ed umanità.
Credo che con questo abbigliamento difficilmente si possa sfigurare!
Claudio Tortora
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