
La scorsa settimana è terminato il sondaggio online lanciato dal Ministero dell’Ambiente, con 327 figure – tra privati cittadini, imprese, associazioni e studiosi – che hanno lasciato i proprio suggerimenti sul tema: la consultazione riguardava alcune proposte di legge che mirano a rimuovere progressivamente dei sussidi considerati ambientalmente dannosi. Tra queste figurava anche la volontà di aumentare l’accisa sul gasolio per autotrazione, portandolo così a essere meno conveniente rispetto alla benzina.
A intervenire a favore degli autotrasportatori è stato Confartigianato Imprese, che nella persona di Mauro Ciani ha voluto lanciare un avvertimento: “Se l’aumento delle accise sul gasolio azzerasse il gap che esiste tra quest’ultimo e la benzina, le conseguenze saranno a carico non solo di chi lavora nel settore ma, a caduta, anche dei i singoli cittadini”.
Mazzata su alberghi, bar e ristoranti
Tranne qualche rara eccezione, chi è intervenuto si è schierato a favore di una penalizzazione ulteriore del gasolio. Un risultato prevedibile. Come riportato da Libero, a partire dal mese di gennaio il prezzo alla pompa del diesel aumenterà per effetto della crescita dell’accisa.
Al momento sul diesel grava un’accisa di 61,64 centesimi a fronte di un prezzo netto di 43 centesimi al litro; destinata ad aumentare addirittura oltre l’accisa applicata alla benzina, ora pari a 72,6 centesimi. In tal modo si vorrebbe spingere gli italiani a puntare sulle auto elettriche. Appare però evidente che del rincaro beneficerebbe l’Erario, con un extra gettito di oltre 17 miliardi da qui al 2030.
Fonte IlGiornale.it
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