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Movida, titolari locali a Napoli: più controlli invece di chiusura

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Una stretta sulla movida era nell’aria, quasi non sono sorpresi i titolari di molti locali del centro storico di Napoli, quando viene emanata l’ordinanza regionale sugli orari di chiusura. La preoccupazione è di non riuscire a risalire la china dopo i mesi di lockdown che hanno del tutto bloccato le loro attività.

“Avremmo preferito controlli serrati, ma non limitazioni – spiega il proprietario di un bar del centro, meta serale di molti ragazzi – All’interno, si riesce a tenere sotto controllo la situazione perché non lasciamo entrare nessuno senza mascherina. Il nodo resta all’esterno dove i ragazzi si fermano. Più controlli per verificare l’utilizzo di mascherine, questo sarebbe servito e forse stato più utile”.

Riflessioni comuni a molti, come i timori che le misure adottate dall’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, possano essere un ulteriore freno alla ripresa delle attività. In molti ancora scontano i danni del lockdown, i giorni della ‘folla’ . “Non è stata la solita estate – racconta un esercente – Non c’erano turisti, pochi ragazzi per strada rispetto agli altri anni. Se le cose continuano così, rischiamo di chiudere”.

“Ora vogliono di nuovo gettare la croce addosso a noi che gestiamo i locali della movida – sottolinea un esercente – dopo la ‘colpa’ della diffusione del virus sarà di qualcun altro. La verità è che l’emergenza sanitaria non è mai finita e chi di dovere non ha saputo gestirla”.

C’è tra i commercianti un certo sconforto, dovuto anche alla tempistica dell’emanazione della delibera. “Il coronavirus è tornato adesso? Non se n’è mai andato – afferma un altro titolare di un altro locale del centro – però fino a prima del voto tutto andava bene, poi all’improvviso il pericolo è di nuovo altissimo, la pandemia spaventa tutti”.

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