Verso un nuovo Dpcm: divieto spostamenti tra regioni, lockdown grandi città a rischio

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Divieto di spostamento tra le Regioni e chiusura di negozi e altre attività. Per scongiurare il rischio di un lockdown il governo stringe sulle nuove misure che potrebbero essere varate già lunedì. Nel nuovo Dpcm saranno indicate le “zone rosse” ma anche le attività che dovranno essere limitate. Una delle ipotesi è che vengano chiusi i centri commerciali. Sulla base della curva epidemiologica i componenti del Comitato tecnico scientifico hanno indicato alcune priorità che dovranno adesso essere discusse con le Regioni – che saranno consultate domenica. Il lockdown totale è la misura che il governo vuole scongiurare, soprattutto per i timori legati all’economia, ma anche alla tenuta del tessuto sociale. La decisione sarà comunque presa a ridosso dell’8 novembre, 15 giorni dopo la scelta di chiudere bar e ristoranti alle 18 e limitare gli spostamenti delle persone.
L’accelerazione è imposta dai numeri. Altri 31 mila contagi in 24 ore, davvero troppi per poter aspettare ancora. E così Giuseppe Conte cambia strategia, rinuncia ad attendere la scadenza delle due settimane dalla firma dell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio e si mette al lavoro sulle nuove regole. Lunedì sera il premier firmerà il Dpcm con cui il governo chiude i confini tra le Regioni e limita ancora la libertà dei cittadini, per provare a rallentare la corsa del virus. Dopo aver sentito oggi il Comitato tecnico scientifico, domattina il capo dell’esecutivo e i ministri Speranza e Boccia vedranno i vertici delle Regioni, poi ci sarà un vertice del capi delegazione e nel pomeriggio i capigruppo di maggioranza. Lunedì mattina, con due giorni di anticipo, Conte sarà in Parlamento per presentare i contenuti del nuovo Dpcm: chiusura delle città in maggiore sofferenza, a cominciare da Milano e Napoli. Si potrà circolare solo con autocertificazione alla mano, per ragioni di urgenza, lavoro e salute.
In una nota palazzo Chigi fa sapere che «si è conclusa la riunione a palazzo Chigi tra il Presidente Conte e i capidelegazione». La riunione era iniziata quest’oggi alle 13, allargata anche al Prof. Brusaferro (Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), al Prof. Locatelli (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), al Dott. Miozzo (coordinatore del Cts) e al Commissario Arcuri. Durante l’incontro c’è stata un ampio confronto nel corso del quale gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’ISS presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità. All’esito dell’incontro il Presidente Conte è rimasto in riunione con i soli Capidelegazione per continuare il confronto politico. All’esito di questa seconda riunione il ministro Speranza ha chiesto al Cts di riunirsi e di fornire al governo indicazioni specifiche su quei territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale. Il governo confida di ricevere una risposta da parte del CTS già in serata. Domattina ci sarà un confronto del Governo con le Regioni e domani pomeriggio alle 15.30 è prevista una nuova capidelegazione allargata ai ministri più direttamente interessati dalle questioni legate alla gestione della pandemia. Sempre domani alle ore 17 all’incontro si uniranno anche i capigruppo di maggioranza.

Fonte Il Corriere

1 Commento

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  • Un lookdown dovreste fare , chiudere De Luca in una stanza isolata . Sentirlo parlare spadroneggiando che lui ha previsto tutto e poi gli altri dietro hanno fatto lo stesso è vomitevole . Un soggetto che si tira le catastrofi , ma che essere umano è?

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