Scuole chiuse nel Salernitano, Azzolina ai genitori: “Mi impegno per la riapertura”

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Aule chiuse, assist del ministro ai genitori: «Sapete come la penso, lo stop è un atto grave, riproporrò la questione». Video conferenza – come titola il quotidiano “Il Mattino” – tra il comitato delle famiglie di Salerno e la Azzolina. La richiesta delle famiglie: Campania  caso unico in Italia, tornino in classe gli alunni di asilo e primarie.

28 Commenti

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  • MA CHI LO VUOLE L’IMPEGNO DELLA MINISTRA, SE LO RISPARMIASSE. IN QUESTO MOMENTO LE SCUOLE DEVONO RESTARE CHIUSE, MA CHE SCHERZIAMO. TUTELIAMO I BAMBINI/RAGAZZI E LE LORO FAMIGLIE. NON SI GIOCHI A FARE IL BRACCIO DI FERRO SULLA NOSTRA PELLE

  • Tu non stai bene devi farti curare insieme a quei quattro genitori che hanno rotto il …che vogliono liberarsi dei propri figli.

  • Mai darla vinta al ciarlatano imbecille, perché si spara le pose sulle spalle della gente e ci offende ogni giorno. Un governatore così idiota potevate risparmiare di votarlo

  • riferite alla Azzolina che può riaprire ma non in mio nome…io non mando mio figlio(che a 10 anni viaggia con i mezzi pubblici affollati)a scuola.Che per l’amor di Dio sarà anche il posto più protetto e sicuro ma i pullman no!!!!!E vorrei precisare che sono una mamma che lavora non che va a camminare o a fare gli aperitivi e i tic tok con le amiche la mattina

  • Viene da chiedersi…la ministra é a conoscenza che é in corso una pandemia? Pensa di risolvere tutto con i banchi a rotelle?

  • Spero sia vero. intanto siete corresponsabili delle scelte scellerate di de luca avendoli dato la possibilità di chiudere le scuole e cancellare con un colpo di spugna, un nostro diritto costituzionale oltre che il futuro dei nostri figli. Così come siete corresponsabili di tutti i danni che questa chiusura delle scuole ha portato e, purtroppo, porterà sia hai nostri figli che alle famiglie. Danni che pagheremo solo noi. Vergogna.

  • Purtroppo al ministro è sfuggito che come sempre la campania è un caso a parte, trasporti che non vanno, sanità che non va: sono questi due i motivi che impediscono di aprire le scuole in sicurezza.

  • RIDICOLA. Poi si prenda la responsabilità se succede un guaio. parla giusto per giustificare il suo compenso, dov’è stata nei mesi estivi quando si dovevano prendere le precauzioni idonee…….i banchi con le rotelle CAPRE CAPRE CAPRE ( By SGARBI)

  • Decelebrata!!!! Siediti tu ai banchi della Camera dei Deputati insieme ai tuoi onorevoli.Perchè fai le videoconferenze… mandaci tuo figlio a scuola!!!!!

  • La sua è una lotta politica mediatica perché incapace e non cura la salute dei giovani.. Le falle nella scuola ci sono sempre ztate e non può certo in questo momento superarle… I giovani usano i social per tutto non comunicano più e fa scalpore la dad in tempo di pandemia…. Mah….

  • nessuno dovrebbe dare più un euro di tasse a tutti questi pagliacci il segreto per uscire da questo schifo é l’ indifferenza…qui non si parla piú di destra e sinistra…sono tutti venduti…ignoriamo loro,le loro leggi ( quelle oggettivamente stupide) , i bollettini e le cartelle esattoriali!! basta che siamo tutti e nessuno ci ferma

  • Il Ministro crea solo problemi. Meno parla e meno si muove, meglio è. Se nelle scuole ci autogestiamo, possiamo fare qualcosa di buono.

  • La discussione interna al Comitato tecnico scientifico su come riprendere le attività scolastiche è iniziata il 4 maggio, in coincidenza con l’annuncio da parte del governo italiano del passaggio alla fase 2 dell’emergenza coronavirus. In quel momento, si legge nel verbale della seduta numero 66, i temi sul tavolo sono due: gli esami di maturità a giugno e la riapertura delle scuole a settembre.

    Wired ha provato a ricostruire la discussione rispetto a questo secondo aspetto attraverso i verbali del Cts, che la scorsa settimana sono stati resi pubblici. Un dibattito che si concluderà con l’elaborazione di un Documento tecnico sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico, approvato il 28 maggio ed aggiornato il 22 giugno.

    Ripetere più volte le stesse domande
    “Si riportano di seguito le indicazioni presenti nel Documento tecnico del 28 maggio u.s.”. Siamo al 7 luglio, il verbale è il numero 94 e questa espressione ricorre in più di un passaggio. Durante la seduta, il Comitato tecnico scientifico risponde ad alcuni quesiti formulati il 2 luglio dai sindacati alla ministra della Pubblica istruzione Lucia Azzolina, che il 6 luglio li ha trasmessi al Cts.

    Domande che riguardano, per esempio, la frequenza delle operazioni di pulizia dei bagni delle scuole (che, si rassicurino i genitori, dovrà essere giornaliera). Un quesito che trova risposta nel già citato documento del 28 maggio. Documento che lo stesso ministero ha pubblicato sul proprio sito. Eppure, dopo più di 40 giorni, Azzolina è tornata a sottoporre la domanda al Cts.

    Sempre il 6 luglio il Comitato risponde alla ministra che sì, “sarebbe opportuno […] prevedere, nell’ambito dei Dipartimenti di prevenzione territoriali, l’identificazione di una struttura referente per l’ambito scolastico che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici al fine di un efficace contact tracing e risposta immediata in caso di necessità”.

    Un tema contenuto nell’aggiornamento del 22 giugno al documento del 28 maggio. Anche questo pubblicato sul sito del Miur. E anche in questo caso oggetto di un quesito dei sindacati che la ministra ha girato al Cts. Quando sarebbe stato sufficiente il link al documento di fine giugno.

    I famigerati divisori
    “Nessuno ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza”. Così la ministra Azzolina lo scorso 8 giugno. Lo stesso giorno nel quale ha polemizzato con il leader della Lega Matteo Salvini, che su Twitter accusava il governo di voler installare dei divisori in plexiglass tra gli studenti.

    Il fatto è che a parlare di divisori è stata proprio la titolare della Pubblica istruzione. “I pannelli divisori come misura residuale possono essere utilizzati? E quali misure devono avere?”. È questa una delle domande rivolte dalla ministra Azzolina al Cts, che risponde proprio durante la seduta dell’8 giugno.

    Un incontro iniziato alle 15.10 e al quale prende parte la stessa esponente dell’esecutivo. Il Comitato, come si legge nel verbale 87, risponde di non avere “previsto l’impiego di pannelli divisori”, soluzione rispetto alla quale “esprime elementi di perplessità”. Una risposta che il Cts aveva già dato due settimane prima, il 26 maggio. Anche se il verbale di quella seduta è coperto da omissis.

    La seduta si conclude alle 18.30.In tempo perché alle 22.34 la ministra possa replicare a Salvini che non ci sarebbe stata “nessuna gabbia di plexiglass”, forte anche del parere del Cts acquisito per la seconda volta nel giro di due settimane.

    Il software
    “Abbiamo creato un software per sapere esattamente quanti metri quadrati abbiamo nelle classi”, dice la Azzolina in conferenza stampa lo scorso 26 giugno. Quello del distanziamento all’interno delle classi è in realtà un tema cruciale. E rispetto al quale il Comitato è molto chiaro: un metro di distanza tra gli studenti, due tra la cattedra e la prima fila di banchi.

    Eppure, ancora tre giorni prima di annunciare questo software, la ministra chiedeva al Cts se fosse possibile utilizzare “l’indice di affollamento (metri quadrati per alunno) per il rilevamento del distanziamento fisico, anziché il metro lineare fra le rime buccali”, come si legge nel verbale della seduta del 23 giugno. Il Comitato ha risposto negativamente, perché “l’indice di affollamento determina solamente il numero massimo di persone che possono occupare un ambiente (è quindi una misura di densità) e non fornisce sufficienti informazioni circa le necessarie modalità per assicurare il distanziamento”

    L’app Immuni
    Il Cts, nella seduta del 1 e 2 luglio, parla anche del ruolo dell’app di contact tracing all’interno della scuola. Proponendo una “specifica campagna di sensibilizzazione” perché Immuni sia installata, rivolta al “personale docente e non docente”, agli “studenti di scuola secondaria superiore o comunque con età superiore ai 14 anni” e anche ai genitori.

    Una posizione ribadita anche nella seduta del 3 luglio. Quando, rispondendo ad un quesito della ministra per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano, il Cts ha specificato che Immuni costituisce “uno dei punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio del mondo della scuola”. Eppure siamo ancora lontani dalla soglia di download del 15% della popolazione oltre la quale, secondo l’Università di Oxford, le app di contact tracing iniziano ad essere efficaci.

    I banchi, senza rotelle
    Se non fosse che si tratta di riportare in classe 8,4 milioni di studenti dopo sei mesi di stop forzato, questa parte dei verbali potrebbe essere derubricata a un pezzo di comicità, ovviamente involontaria. Questa volta il protagonista è il commissario straordinario Domenico Arcuri, alle cui domande sui banchi monoposto risponde il Cts nella seduta del 1 e 2 luglio.

    Il Comitato spiega che devono avere una larghezza minima di 60 centimetri e una profondità minima di 50. Rispetto all’altezza, “sarebbe auspicabile disporre di banchi” per i quali sia “regolabile”. Che consenta cioè “un’escursione variabile […] da un minimo di 59 centimetri ad un massimo di 82”.

    Nel caso fossero ad altezza fissa, qui l’elemento di involontaria comicità, “è necessario disporre di banchi aventi diverse altezze sulla base dei fabbisogni, che mettano in relazione l’altezza del banco, della seduta della sedia, degli studenti”. Non dare banchi troppo alti a bambini troppo piccoli, in altre parole. Un’indicazione di puro buonsenso. Eppure è stato necessario investire il Cts della responsabilità di specificarlo.

    I verbali mancanti
    Questa ricostruzione è giocoforza parziale. Nel senso che non tiene conto degli ultimi sviluppi. Ancora il 12 agosto il Cts si è occupato di scuola. Ma il verbale di questa seduta ancora non è disponibile: la Protezione civile ha disposto che vengano pubblicati 45 giorni dopo la fine della riunione. Per sapere cosa si è deciso in quella seduta occorrerà attendere la fine di settembre.

  • Ancora nn è chiaro alla ministra che in Italia c è la democrazia è in Campania no.

  • azzolina stai fuori di testa,scuole chiuse e basta,virus troppo contagioso e pericoloso

  • La pandemia c’è , ma no sta scritta da nessuna parte, che ci si contagia di più a scuola , che non a casa di amichette, amichetti, e compagnia bella. Tra l’altro l’ISS, questa valutazione ha fatto sono più pericolose le attività parascolastiche , che non quelle scolastiche.. Come del resto il virus è più pericoloso al chiuso che non all’aperto…

  • E’ incredibile come si possa assegnare un ruolo così importante e delicato ad una persona tanto inadeguata! Sono mesi che ripete in maniera ossessiva la stessa cosa … nel frattempo i numeri della pandemia sono cresciuti in modo esponenziale e lei non solo non ha mai fornito le cifre dei contagi nella fascia di età scolare ma altri esponenti del governo la contraddicono di continuo dimostrando l’aumento dei contagi inevitabile durante l’apertura delle scuole. Mandaci i tuoi nipoti visto che non hai figli ! La DAD sta funzionando benissimo e per ora va bene così!

  • Ora che la Dad sta funzionando bene… . È un peccato rischiare ora visto che i contagi aumentano… Molti genitori vogliono solo un parcheggio per i figli o ne fanno una questione ideologica…

  • Ma su quale pianeta vive questa Azzolina? Le scuole devono rimanere chiuse perché la curva di contagio è in crescita e gli ospedali sono al collasso…ma lo sa che i medici devono scegliere chi far vivere e chi no? Lo sa che non stiamo scherzando e non possiamo stare dietro ai capricci politici? Lo sa che la Campania sarà la nuova Bergamo???

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