Maradona in Costiera Amalfitana: ricordi e aneddoti nei racconti storici

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“La Campania arrivava dal terremoto dell’Irpinia e Maradona era riuscito a dare gioia. Sono rimasto sconcertato dall’improvvisa morte di Diego in quanto è andato via presto. Ho conosciuto fortunatamente e ribadisco fortunatamente l’uomo Maradona e l’ho conosciuto subito dopo il suo arrivo in Italia”.

A ricordarlo è Salvatore Gagliano dell’Hotel Tritone a Praiano, paesino gioiello della Costiera Amalfitana. Non sono semplici ricordi, aneddoti, ma veri gesti d’amore.

“Grazie all’amicizia che mi lega a Salvatore Carmando, suo fedelissimo amico, al punto tale che Maradona decise di portarlo come suo massaggiatore personale in Messico, e visto che all’epoca quasi tutti i calciatori del Napoli erano clienti del nostro albergo ecco che un giorno fui raggiunto dalla telefonata di Salvatore Carmando”.

“Erano di ritorno da Pescara dove Maradona segnò un goal memorabile – racconta Gagliano – una sforbiciata da terra. Salvatore dunque mi chiamò e disse: «Domani mattina sul presto verrò con Diego Armando Maradona, il quale si fermerà una notte presso il tuo albergo». Io al mattino prestissimo giunsi in albergo e con Diego c’erano Claudia, la sua futura moglie, il papà di Diego ed il suo procuratore Josè Alberti”.

Quel giorno alla Grotta dello Smeraldo, poi in spiaggia a palleggiare con i ragazzi

“Intorno alle 11, in barca, lo accompagnai a vedere le bellezze della Costiera. Maradona rimase esterefatto nell’ammirarle. Ribadiva e sottolineava sempre che la Costiera era naturale, così originale, unica. Dopo essere arrivati fino ad Amalfi, essere passati per Amalfi, sulla strada del ritorno volle fermarsi alla Grotta della Smeraldo”.

“Avvenne un fatto davvero simpatico – ha proseguito Gagliano – perchè nel mentre eravamo in barca tutti insieme, c’era anche mia moglie, c’era anche Carmando, colui il quale era alla guida della barca, passando tra un misto stalattiti e stalagmiti che sembrava dare vita ad una statua  di San Gennaro disse: «San Gennaro mio fai che con Maradona vinciamo quest’anno lo scudetto».

Noi ridemmo tantissimo e lui in quel momento non se ne rese conto perchè era con occhiali, cappello, foulard per non farsi riconoscere. Nell’uscire, sulla piattaforma della Grotta dello Smeraldo, Diego che, era sempre spiritoso si tolse cappello, occhiali, foulard che aveva messo per non farsi riconoscere ed uno dei presenti lo riconobbe immediatamente”.

“Successe la fine del mondo, coloro i quali stavano per entrare nella Grotta tornarono sui loro passi per lasciarsi fotografare e  fu un’impresa il ritornare alla barca. Andammo sulla spiaggia dell’albergo ed anche lì fu bellissimo perchè dal mare tanti ragazzi erano in attesa di un saluto. Maradona si mise a palleggiare con tutti loro sulla spiaggia. L’ho apprezzato anche per l’aspetto umano”.

“Maradona ritornò dopo due anni, per la seconda volta e decise di trascorrrere un’intera giornata all’indomani questa volta di una sconfitta del Napoli. Aveva bisogno di serenità. Ci siamo poi rivisti altre volte. Ad esempio una volta a Gallipoli, avendo saputo della mia presenza, di sera lasciò i compagni di squadra e volle farmi compagnia a cena con Salvatore Carmando. Maradona non è stato molto fortunato in quanto forse non ha avuto al suo fianco persone sempre giuste”.

Quelli di Maradona e della Costiera famosa nel mondo sono sorrisi sulla vita. Come quando il Pibe 29enne con la moglie Claudia e la figlia Dalma, andò a cena allo Giardiniello, nel cuore della meravigliosa “Città del Gusto”: Minori!

Conquistato dalla buona cucina, Maradona decise di regalare un momento di gioia ai presenti e non avendo un pallone riuscì a palleggiare con un limone sfusato della Divina Costiera.

“Il 21 Marzo del 1989 un sogno diventò realtà: Maradona venne a cena da noi allo Giardiniello. Maradona andò prima a Caserta a vedere la partita di basket perchè nella squadra casertana giocava il suo amico Oscar.  Invitai i miei amici più cari e tra questi Sal De Riso che era all’inizio della sua carriera. Alle ore 22 e 30 pensavamo che non venisse più  – ha ricordato Antonio Di Bianco che con il fratello Giovanni è proprietario del ristorante – ed invece Maradona arrivò ed entrò con la figlia in braccio in compagnia di Claudia, la moglie e Guillermo Coppola.

All’inizio era nervoso perchè i cori avevano fatto svegliare la figlia. Preparammo insalatina di mare, scampi gratinati innaffiati  dall’ottimo vino della Costiera Amalfitana e lui iniziava a gradire la serata. Claudia doveva cambiare la bambina ed allora l’accompagnammo a casa di mia madre con mia cugina. Ad un certo punto Maradona mi chiamò e disse: “Antonio io adesso vado fuori perchè voglio salutare i miei tifosi”.

Andammo fuori ed i tifosi lo sollevarono. Un mio amico gli chiese: “Diego ma come andrà la finale con lo Stoccarda?” e lui rispose che avremmo vinto 2 a 0. Una serata davvero indimenticabile. Una persona unica per la generosità. Maradona dopo quella serata volle invitarci allo stadio San Paolo che ora avrà il suo nome, a vedere la finale con lo Stoccarda.

Il Napoli vinse 2 a 1, Maradona segnò su rigore e noi avevamo un posto riservato in tribuna. Ritornando alla cena, Maradona ad un certo punto prese un limone sfusato ed iniziò a palleggiare. Finito di mangiare, Maradona, Claudia e la figlia vennero a casa mia dove scattammo alcune foto – ricordo. Maradona però entrò nella mia cameretta ed io all’epoca ero già molto tifoso del Milan.

In camera avevo i gagliardetti del Milan, le sciarpe del Milan, le bandiere e Maradona guardandomi mi disse: “Mi avete portato nella tana del lupo? Comunque il Milan è una grande squadra”. A quel punto io chiesi: “Perchè non viene al Milan?”, e lui replicò dicendo che Berlusconi lo avrebbe voluto al Milan, ma “non tradirò mai i tifosi del Napoli” disse Maradona.

Quella sera vidi felice il mio papà anziano. Un bel giorno arrivarono al mio ristorante lettere e dediche scritte da Maradona. Ad una settimana da quella cena, Maradona decise di inviare una dedica personale a tutte le persone che erano presenti quella sera, alle quali non era riuscito a rilasciare un autografo. Quella serata portò a noi molta notorietà”.

In Costiera, Maradona con Claudia trovò la serenità

 Allo Giardiniello, il 21 Marzo del 1989 ospite della cena era anche un giovane ma già brillante Sal De Riso.

I sorbetti direttamente nello sfusato amalfitano!

“Portai una torta al limone con un pan di spagna bagnato al limoncello – ha ricordato Sal De Riso, noto nel mondo per la sua arte pasticciera, basata anche sulla rielaborazione dei prodotti della Costiera  –  i sorbetti preparati direttamente nel limone di Amalfi. Fu una serata indimenticabile, Maradona fu simpatico con tutti, scherzò e fece foto. Poi ad un certo punto palleggiò con un limone sfusato di Amalfi”.

Da decenni Sal De Riso è nel mondo, oltre anche i confini italiani, vero testimonial del gusto e dello stile Costiera, grazie alla sua vera e riconosciuta arte dolciaria.

 

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