Campania diventa zona arancione, ecco chi può riaprire dal 6 dicembre

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La Campania diventa zona arancione Covid19. È quanto si legge in una nuova ordinanza, relativa al contenimento del Covid-19, che sarà firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. L’ordinanza sarà in vigore da dopodomani domenica 6 dicembre.  Dunque la Campania cambia colore e passa da zona rossa, ad alto rischio Coronavirus – nella quale era stata classificata il 15 novembre scorso – a zona arancione, a rischio moderato-alto.

Cosa cambia? Tra le novità principali, si potrà tornare ad uscire di casa e muoversi all’interno del proprio Comune senza dover portare l’autocertificazione, anche se resta l’obbligo del coprifuoco dalle ore 22 alle 5 (salvo motivi di lavoro, necessità o salute).

Restano vietati gli spostamenti da un Comune all’altro, oltre a quelli tra province e regioni. Potranno riaprire tutti i negozi, ad eccezione di bar e ristoranti che potranno continuare a fare asporto e consegne a domicilio.

I centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Gli studenti della seconda e terza media potranno tornare a frequentare le lezioni in presenza. Altra novità è che il monitoraggio sulla classificazione nell’area sarà ogni 7 giorni e non più ogni 14. Quindi si potrà cambiare colore ogni settimana, già a partire da venerdì prossimo. Per il periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, il Governo ha già annunciato delle misure più stringenti per le festività natalizie, che diventeranno ancora più rigorose nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

Il Governo Conte ha deciso di rivedere la classificazione del livello di rischio della Campania, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità, alla luce dei dati del monitoraggio sull’andamento dell’epidemia del Coronavirus, che dopo il mese nero di novembre, hanno cominciato a registrare negli ultimi giorni un trend in miglioramento. Nel pomeriggio di ieri si era tenuta la Conferenza Stato-Regioni con il premier e il ministro Francesco Boccia.

Dopo il Dpcm del 3 novembre che ha introdotto la classificazione delle aree di rischio in base ai colori giallo, arancione e rosso, la Campania è stata dichiarata zona gialla, a rischio moderato, dal 3 al 14 novembre. Poi, il 15 novembre ha cambiato colore, dopo un’ispezione del ministero della Salute, che ha passato al setaccio i dati sui ricoveri, diventando zona rossa.

Negli ultimi giorni, però, i dati hanno segnato un miglioramento: sono scesi i contagi, mentre si registra una pressione minore sugli ospedali, grazie anche all’aiuto dato dalle cliniche private accreditate, che hanno messo a disposizione posti letto Covid. Mentre i laboratori privati stanno dando una mano a smaltire la richiesta di tamponi.

Cosa prevede la zona arancione

Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.

Inoltre sono vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune).

Sono comunque consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7

L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre.

Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Salvo ordinanze regionali e locali dei sindaci.

Trasporto pubblico ridotto al 50%, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.

Chiuse attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Chiuse piscine, palestre, teatri, cinema.

Riaprono i centri sportivi

 

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