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Qualità della vita, tutte le province campane in zona bassa

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Male le province di Napoli e Salerno, recuperano Benevento e Avellino, stabile Caserta.

E’ la fotografia della zona bassa della classifica della «Qualità della vita» del Sole 24 Ore, su 107 capoluoghi di provincia.

Napoli perde undici posizioni, rispetto al 2019, ed è 92esima; Salerno scende di sette posti ed è al 93esimo posto; un gradino sotto c’è Caserta, 94esima, che rispetto allo scorso anno cala di una posizione. In risalita di Avellino (84esima, era al 94esima) e Benevento (79esimo posto, era al 95esimo).

La classifica generale premia invece Bologna, al primo posto, che guadagna ben 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna (cinque su nove tra le prime venti). In particolare, Bologna è prima in livello di «Ricchezza e Consumi», quarta in «Affari e Lavoro», seconda in «Ambiente e Servizi», terza in «Cultura e Tempo Libero». Sul podio dopo la Dotta, ci sono Bolzano (2) e Trento (3).

A parte queste due province, dall’indagine risulta come soprattutto il Nord della Penisola esca penalizzato dagli effetti su larga scala del virus: qui, infatti, si registra la diffusione più elevata del Sars-Cov-2 in rapporto alla popolazione residente. Le province lombarde sono tutte in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova. Colpita anche Milano – vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019 – che perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020.

I bilanci post pandemia sono ancora prematuri, anche se l’indagine del Sole 24 Ore propone anche un focus su 25 indicatori, aggiornati tra il 30 giugno e ottobre di quest’anno (tra questi: il Pil pro capite; le ore di cassa integrazione autorizzate; il Reddito di cittadinanza; i decessi e le nascite; le iscrizioni e le cancellazioni all’anagrafe e al registro imprese; il numero di bar e ristoranti; la litigiosità in tribunale).

Ma per il momento, pur colpendo soprattutto i territori che tradizionalmente occupano la parte più alta della graduatoria, il Sud, resta fermo nella parte bassa della classifica, con i sui problemi di sempre.

Le aree metropolitane del Mezzogiorno guadagnano posizioni al capitolo «Demografia e salute», proprio perché il virus ha picchiato più duro altrove, soprattutto le aree più turistiche Venezia è 33ª, in calo di 24 posizioni, Roma 32ª con -14, Firenze 27ª a -12, oppure Napoli 92ª -11.

E della mancanza di turisti risentono anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna, Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa.

In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova, 19ª, celebra con una buona performance la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni.

Ciononostante, dicevamo, le province meridionali restano sul fondo nelle altre categorie dove pesano i divari strutturali ereditati dal passato. Questo anno chiude la classifica Crotone, preceduta da Caltanissetta, ultima lo scorso anno.

Tutti i 90 indicatori, in particolare i dati alla base dei punteggi attribuiti dalla redazione, e i trend relativi ai 25 parametri utilizzati per raccontare l’effetto del Covid sui territori saranno per la prima volta accessibili e scaricabili online su qualitadellavita.ilsole24ore.com con mappe interattive e pagelle per ogni città.

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