
Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le
abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore
5,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di
due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Lo ha dichiarato il Premier Conte illustrando alcune misure del Dpcm di Natale.
L’assurdo, in generale, è che purtroppo siamo un popolo che vuole vedersi dire cosa si può fare e cosa no. Fra questi, poi, c’è chi si lamenta o meglio ancora si oppone o vorrebbe ostacolare da dietro uno schermo le direttive dei DPCM, sentendosi uno spirito libero, sentendosi uno che non segue il gregge, sentendosi migliore delle tante pecore che eseguono pedissequamente i comandi, perchè per le pecore così dice il padrone. Poi c’è chi nemmeno legge o ascolta i contenuti dei DPCM, perchè per autodisciplina e semplice ragionamento conduce una quotidianità che spontaneamente coincide accidentalmente con tutto quanto (e anche di più) viene raccomandato e/o legiferato dai DPCM. Guardate, ci vuole poco per tentare di abbassare la statistica dei contagi, talmente poco, che è ridicolo lasciarlo dire al Governo. Non a caso nel definire i DPCM traspare, almeno ai miei occhi, una imbarazzante banalità, quasi comicità. Forza, signore e signori, accendete il cervello già datovi in dotazione.
Concordo con Antonio , in tutto. per le riunioni arriverà il tempo, ci rifaremo. Recuperiamo un Natale intimo.