Dpcm Natale: zona rossa nei festivi e prefestivi, gli altri giorni sarà arancione

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Dopo un braccio di ferro durissimo e cinque ore di confronto, passa la linea dura a Palazzo Chigi. L’accordo finale nel governo è quello di una  zona rossa nazonale dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi. Per gli altri giorni feriali, invece, zona arancione. In tutto ci saranno 10 giorni di lockdown totale mentre altri 6 saranno di parziali chiusure. Resta inoltre il divieto di muoversi in più di due persone, in deroga al blocco della circolazione.

È l’orientamento che emerge dal vertice del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza e il ministro Boccia. Ora ci sarà il confronto con le regioni.

Il segretario del Pd e presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiede celerità , senza ulteriori tentennamenti: ”Lazio zona rossa per le festività natalizie nel caso di assenza di un provvedimento del governo? Ne discuteremo con l’assessore e con il comitato scientifico – dice – Io confido che nella giornata di oggi ci siano decisioni che permettano a tutti di orientarsi: qualora non ci fosse un provvedimento nazionale, sicuramente il Lazio avrà un’ordinanza regionale per passare il Natale e il Capodanno in sicurezza”.

Il timore è una durissima terza ondata invernale. ”Gennaio e febbraio sarebbero drammatici”, sostiene. Una linea simile a quella di Luca Zaia, che ha già deciso autonomamente di bloccare gli spostamenti extra comunali dopo le ore 14 dal 19 dicembre.

Tra i nodi da sciogliere, l’eventuale deroga per i minorenni (presumibilmente gli under 18), che secondo il premier Conte non dovrebbero essere considerati nel novero dei due familiari non conviventi che è consentito ospitare al di fuori del proprio nucleo familiare. Un’opzione che non convince del tutto il fronte rigorista guidato da Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia.

Anche perché si tratterebbe di una eccezione che di fatto permetterebbe a interi nuclei familiari di creare occasioni di aggregazione, vanificando in parte gli effetti della zona rossa. Altro discorso è una deroga mirata per i soli bambini più piccoli che evidentemente non possono essere lasciati da soli a casa.

Quanto a quest’ultima, sul tavolo c’è sempre l’opzione di decretarla per i festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 3 gennaio. La richiesta dei rigoristi è però quella di estenderla ulteriormente, includendo o il periodo dal 28 al 30 dicembre, oppure allargando il divieto ai festivi e prefestivi del 5-6 gennaio.

Nel pomeriggio, dunque, i nuovi limiti e paletti saranno portati all’esame del Consiglio dei ministri per trasformarsi, formalmente, in un nuovo decreto mirato. A quel punto, in serata, si svolgerà la conferenza stampa del presidente del Consiglio che annuncerà al Paese cosa si potrà fare – soprattutto cosa no – nelle prossime settimane di festa.

I controlli

Nel periodo delle festività “ci sarà un importante aumento dei controlli. Metteremo in campo almeno 70 mila tra donne e uomini della Polizia e dei Carabinieri a cui va già preventivamente un ringraziamento. Per fare in modo che il loro lavoro sia efficace bisogna stare attenti a non mettere troppe deroghe, le regole devono essere chiare. Tanto più semplici sono le regole, tanto più sono chiare”.

Così il sottosegretario al ministero dell’Interno, Achille Variati (Pd), è intervenuto ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus. “Bisognerà capire bene – prosegue – cosa sarà deciso per il 28-29-30 e l’Epifania, ma nelle giornate clou delle feste il divieto sarà forte, dovrebbe esserci anche un divieto di circolazione all’interno del proprio comune. La stragrande maggioranza dei nostri cittadini in questo lungo periodo ha rispettato le regole, c’è una parte che però non le ha rispettate.

Ci sono dei numeri: negli ultimi 4 giorni abbiamo 7,5% in più di nuovi positivi rispetto agli stessi giorni della settimana precedente. Ancora vengono fermati irresponsabili che girano per strada tranquillamente pur sapendo di essere positivi. Siamo nell’ordine di qualche decina di persone al giorno. Le forze di polizia, attraverso le banche dati, sanno benissimo chi è risultato positivo”.

Sul nuovo dpcm aggiunge: “Si parla di governo spaccato, ma un governo dovrà pure discutere, è normale che ci si confronti. Ci sono dei ministri più rigoristi e ministri che hanno una maggiore attenzione per quanto riguarda le conseguenze sulla nostra economia. Alla fine sono sicuro che la sintesi sarà unitaria. Sarebbe stato auspicabile che in momenti drammatici come questi la politica potesse ritrovare l’unita’, ma non è così purtroppo, l’opposizione continua a dire che il governo è fatto di incapaci e il governo tira avanti”.

 

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