In un’epoca distratta dal digitale la passione per la scrittura: la storia di Artemide L. Rose

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In un’epoca distratta dal digitale e dai social, la redazione di Salernonotizie ha cercato di comprendere cosa può alimentare una passione intellettuale nei teenager e lo ha fatto intervistando una scrittrice.

Il suo pseudonimo è “Artemide L. Rose” ed è una giovanissima autrice esordiente del Sud. Artemide ha scritto il suo primo racconto a soli sedici anni e l’ha pubblicato su Amazon, riscuotendo un buon  successo, ma senza mai svelare la propria identità. La copertina e la trama dei suoi libri ammaliano ormai centinaia di giovani lettori e questo ci ha spinti a conoscerla meglio.

Artemide, vuoi svelarci qualcosa di te e dei tuoi racconti? Come nasce la tua passione per la scrittura e perché usi uno pseudonimo?

L’uso dello pseudonimo nasce dalla mia timidezza, non mi sento a mio agio quando sono al centro dell’attenzione. Come lei ha ben detto, sono una ragazza del Sud e ne sono orgogliosa. La mia passione per la scrittura è nata giocando su una App gratuita che si chiama “Wattpad”. Si tratta di un social attraverso il quale migliaia di persone si incontrano per scrivere storie, per leggerle e per scambiarsi consigli letterari. Inizialmente mi limitavo a leggere le opere degli altri, poi ho pensato di condividere le mie fantasie ed è stato subito un successo. A sedici anni ho scritto il mio primo racconto dal titolo “Soul Hunter – Schiava per scelta”, premiata come “lettura da divorare” nel concorso “Wattys2016” (un concorso a cui partecipano milioni di opere); questo umile successo mi ha spinto a pubblicare su Amazon, dove per mesi sono stata tra i primi posti della classifica “top 100 fantasy”. Amo sognare a occhi aperti, immaginare mondi fantastici e mi diverto a inventare le personalità dei protagonisti. Il titolo “Soul Hunter” nasce per caso tra i banchi di scuola, mentre le parole “Schiava per scelta” sono riferite a due temi a me cari: la violenza sulle donne e il divario sociale. La trama nasce nel periodo natalizio in occasione di una passeggiata tra le magnifiche luminarie del corso di Salerno. Quella sera fui attratta dall’atteggiamento di due donne che chiedevano l’elemosina, erano vestite con vecchi stracci maleodoranti eppure sembravano orgogliose delle loro vite e dispensavano sorrisi a chiunque. Quest’immagine stimolò la mia fantasia e così è nata Soul Hunter, che affronta i temi della violenza sulle donne e del divario sociale nel quadro sdrammatizzante di un fantasy.

La protagonista del mio libro – Zoe – è una mendicante di diciassette anni che vive in condizioni precarie con un padre violento, mentre il protagonista maschile – Diego – proviene da un “mondo diverso”. I due si conoscono mentre lei è impegnata a chiedere l’elemosina e questo crea in lui l’illusione di poterla rendere sua “schiava”. Diego le farà una proposta, ponendola davanti a una “scelta” che le cambierà la vita. Zoe scoprirà che le sue origini le hanno regalato un carattere poco incline a subire e si insinuerà nella vita di Diego con forza dirompente, scoprendo l’esistenza di una profezia che inevitabilmente la coinvolgerà.

I lettori si affezionano molto ai due protagonisti ed è questo che mi ha spinto a creare la trilogia: “Schiava per scelta”, “Viaggio nei cinque mondi” e “La vendetta di Killian”. Attualmente i miei libri possono essere acquistati sulla piattaforma Amazon e sto cercando di distribuire nelle librerie del salernitano. Non ho una casa editrice, ho avuto delle proposte ma nulla di interessante.

Il mio sogno nel cassetto è essere affiancata da una casa editrice che mi aiuti a migliorare nella stesura dei manoscritti, su cui sono consapevole di dover imparare ancora molto. In un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo, il messaggio che rivolgo ai giovani esordienti è quello di non arrendersi mai e di non dimenticare che anche un gioco se ben fatto può alimentare una passione e diventare concretezza.

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