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Ordine odontoiatri provincia Salerno: vaccinare tutti i dottori

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Un cronoprogramma certo e pubblico che indichi con precisione i tempi e tutte le figure professionali individuate per la somministrazione delle prime e delle successive dosi del vaccino anti Covid-19. E’ quanto chiede l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, riproponendo le esigenze già chiarite in una lettera del 18 dicembre inviata, dal Presidente dell’Ordine Giovanni D’Angelo, anche nella sua qualità di Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici della Campania, al Governatore Vincenzo De Luca.

“Sono giorni che riceviamo telefonate e segnalazioni di colleghi timorosi di essere esclusi dal programma vaccinale – ha detto il Presidente D’Angelo – e anche numerose email nelle quali vengono segnalate figure mediche alle quali non si fa quasi mai riferimento. Anche se l’Ordine è fortemente preoccupato per le mancate risposte, ci preme sottolineare che tutto questo interesse scioglie in maniera evidente il dubbio sul fatto che i professionisti della sanità possano essere contrari a questo intervento di riconquista di una condizione ottimale di salute pubblica”.

 

Oggi sono i liberi professionisti, i medici pensionati, i medici e infermieri che lavorano in cliniche accreditate o in ambulatori specialistici, i primi a chiedere assicurazione dalla Regione. Ma già la lettera del 18 dicembre illustrava la necessità di includere tra i professionisti a rischio, tutti coloro che lavorano a stretto contatto con i malati: “Sembrerebbe che non sia stato considerato se e quando sottoporre una larga fascia di medici, odontoiatri e loro collaboratori addetti all’assistenza sanitaria, liberi-professionisti, che operano presso propri studi privati o presso Case di Cura o Ambulatori Polispecialistici privati o accreditati con il SSR – dice la lettera – Inoltre debbono essere considerati soggetti con obbligo vaccinale, anche gli specializzandi, nonché professionisti sanitari, che operano in varie forme all’interno del sistema assistenziale, seppure non stabilizzati e i professionisti sanitari pensionati. All’uopo si significa che il Piano Vaccinale Nazionale anti-COVID 19 contempli la possibilità che tutto il personale sanitario in ambito pubblico e privato abbia accesso in prima istanza alla vaccinazione in quanto in contatto con la popolazione e, quindi, possibile fonte di contagio oltreché esso stesso a rischio. Ciò è ancor più vero per figure professionali quali gli odontoiatri, che per la natura delle prestazioni che erogano sono in strettissimo contatto con pazienti, che non possono indossare la mascherina”.

Il Presidente D’Angelo non ha mancato di far notare che per la realizzazione del Piano sarebbe opportuna una collaborazione con i vertici della classe medica: “All’uopo restiamo disponibili per un coinvolgimento diretto, così come avvenuto in altre Regioni – scrive –  modalità che dovrebbe essere sempre prevista, ancor più quando sono in gioco problematiche sanitarie nel settore della salute pubblica, quali organi sussidiari del Ministero della Salute e quindi tutori del bene costituzionale più importante: la salute dei cittadini. Non da ultimo si ricorda che gli Ordini dei Medici e Odontoiatri gestiscono per legge l’albo di tutti gli iscritti medici e odontoiatri”.

Nelle ultime ore, è intervenuta sull’argomento anche la FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, sostenendo le ragioni di tutti gli iscritti ad accedere al vaccino “perché tutti fanno parte di un’unica filiera sanitaria e sono, per questo, maggiormente esposti al contagio e a loro volta a contagiare. Quindi andrebbero inseriti nelle categorie con accesso prioritario”.

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