La Regione ha fissato proprio per lunedì 4 la riunione con le associazioni di categoria per decidere la data. “Ad oggi – chiarisce Palazzo Santa Lucia – non è fissata alcuna data per l’inizio dei saldi in Campania”.
Se da un lato, quindi, la stagione dei saldi potrebbe fungere da volano per gli acquisti, incentivando i clienti a comprare di più grazie ai super-sconti. Dall’altro, però, i commercianti lamentano grosse perdite e avviare i saldi su merce nuova di zecca potrebbe peggiorare la situazione. Le vendite di Natale, per esempio, si sono più che dimezzate rispetto agli scorsi anni. Per questi motivi, la Regione Campania ha deciso di fermarsi un attimo per tenere dei tavoli di incontro.
Dopo le prime riunioni fatte a dicembre, la decisione è stata rinviata alla riunione del 4 gennaio. La Regione poi dovrà comunicare la data dei saldi a livello nazionale nella Conferenza Stato-Regioni. Diverse le ipotesi, ma non è escluso che i saldi possano essere rinviati a febbraio come avvenuto anche in altre regioni.
C’è poi da tenere in considerazione che le regioni confinanti possono anticipare i saldi, cosa che potrebbe indurre i consumatori ad andare a fare i loro acquisti fuori dalla Campania. In Molise e Basilicata, secondo il calendario provvisorio di Confcommercio, i saldi dovrebbero partire il 2 gennaio. In Abruzzo e Calabria il 4, in Puglia il 7 e in Lazio il 12.
“Saldi su merce nuova di zecca”? Se ad esempio un jeans a listino lo metti 30 ma scontato lo vendi a 20, stai certo che li venderai a bizzeffe. Dire che è uno spreco mettere i saldi su merce nuova di zecca, vuol dire non saper vendere nemmeno un accendino. Il ciente non è scemo. Mettete i capi di abbigliamento invernali in magazzino, e le s e le xxl fuori in vendita? Perfetto il consumatore va su internet. Volete guadagnare il 100% del profitto sul prezzo di listino? Ma in quale mondo? Non sono un fan di de luca, ma dire che è uno spreco mettere i saldi su merce nuova mi sembra da incompetente.