Salerno. Continuano senza sosta i lavori di riqualificazione dell’area ex Marzotto

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Continuano senza sosta i lavori di riqualificazione dell’area ex Marzotto Porta del Mare nella zona orientale di Salerno in via Allende. Nonostante il difficile momento legato alla pandemia covid 19 Salerno tra i suddetti lavori e quelli del ripascimento del litorale guarda al futuro per dare un volto di rilancio per una città e una zona quella ad est spesso lasciata nel degrado. L’unica paura dei residenti è  quella di ritrovarsi solo dinanzi a colate di cemento dove scarseggerebbe il verde. Ma dal progetto anche questo è stato valutato.

19 Commenti

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  • continuano senza sosta i lavori non di riqualificazione, precisate……continuano x interessi privati e non pubblici…..

  • Xché si continua a costruire case che nessuno abiterà???? Speculazioni folli e più van veloce e più ciò lo dimostra

  • Ma in questo progetto di edilizia privata c’è anche qualche merito di Pierino?
    Non ha fatto ancora nessun selfie o commenti a riguardo……..
    Strano…..

  • D’accordo in parte
    La bellezza di una città oppure la riqualificazione parte necessariamente da fondi pubblici ma questi non bastano se non in alleanza con capitali privati che inevitabilmente dovranno trarre dei profitti.
    Il buon governatore di una città deve appunto “governare” questa alleanza e indirizzarla verso il “bene comune”.
    Il progetto dell’articolo io credo che vada in questa direzione ma non basta per il territorio…. ovvio!
    Giacomo

  • Purtroppo siamo in pochi ad indignarci!!
    È una colata di cemento
    Una evidente volata di cemento
    Per non vederla ci vogliono mazzette di soldi davanti agli occhi
    Non fette di prosciutto

  • …. si riqualifica se poi il tutto è fruibile dalla Collettività. Quando, come in questo ennesimo caso, trattasi di acquisizione dell’area da parte dei privati e costruzione di altri inutili vani…. trattasi di cementificazione e basta. Certo, quanto c’era prima era solo monezza e zona per varia umanità…ma, penso che poteva essere pensato ad un parco a tema considerata la vicinanza al mare…. ma in questa Città c’è qualcuno che pensa alla Cittadinanza❓

  • Una colata di cemento è caduta sulla città da oltre vent’anni, a dispetto degli spazi verdi e liberi ancora disponibili, che potevano essere messi a disposizione del pubblico e non dei soliti interessi privati. Chi è il regista di tutto questo?

  • Recuperare alla fruizione pubblica una zona degradata in una città ancora carente di servizi ed aree verdi è riqualificare. Lasciar costruire altri vani in una città che si spopola è fare cassa per mettere qualche pezza sui buchi fatti negli ultimi 27 anni.

  • all’ultimo censimento non arrivavamo a 133 mila abitanti e si continuano a costruire appartamenti. Qualcuno sa spiegarmi perché e dirmi che fine ha fatto il piano di bohigas?

  • Mai un’area restituita alla città adibita a verde pubblico, piste di atletica per amatori, campetti! Continua il furto di spazi per soli fini speculativi per esclusivi interessi privati!!!

  • Ma piantatela con questi commenti beceri. A Milano, il più grande, importante e qualificato progetto di riqualificazione urbana è stato fatto interamente da privati, e adesso la città ha spazi, verde e servizi a disposizione di tutti. Il problema non sono i privati, ma chi dovrebbe imporre vincoli di progetto e oneri di urbanizzazione adeguati.

  • E’ chiaro che c’è chi vede riqualificazioni di serie A e riqualificazioni di serie B. Per molti di quelli che sono intervenuti prima, questa non sarebbe neanche una riqualificazione di serie Z.
    Al limite, penso che nel loro sub-conscio non disdegnerebbero neanche di mantenere la situazione stratificata negli ultimi decenni, cioè tanti bei capannoni cadenti e fatiscenti.

  • Possibile che non debba esserci una via di mezzo tra un’area degradata e una serie di scheletri di cemento con annesse gru? Ve ne sono ormai a decine, e fanno ormai parte integrante del panorama cittadino ormai da diversi lustri. Sarà o meno legittimo interrogarsi sul modo di fare urbanistica a Salerno e se davvero sia preferibile costruire piuttosto che rimanere nell’inerzia alla luce di “capolavori” come l’Irno Center ad esempio, e di altre iniziative simili incastonate in aree della città già congestionate? Avevamo davvero bisogno di uno scempio come le torri SMIC, nate male e finite peggio? Il fatto che questa amministrazione abbia dato corso a una urbanizzazione seconda solo a quella vista nel dopoguerra, nel bel mezzo di una crisi demografica con pochi paragoni in Italia deve o no indurre a una riflessione? Qualcuno ha già colto il punto: che fine ha fatto il PUC di Bohigas e perché lo si è stravolto a colpi di varianti? Perché si è scelto di fare urbanistica a suon di compensazioni e finte area a standard tradendo le promesse fatte alla cittadinanza quando si inaugurò l’ormai lontana stagione delle archistar? Siamo una città che si spopola mentre si continua a costruire, con conseguenze prevedibili sul valore degli immobili e sui patrimoni dei cittadini. Ma anche il capoluogo di una provincia di 1 milione di abitanti che non dispone di un palazzetto dello sport. Che qualcosa non quadri mi sembra evidente.

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