Previste altre settimane per la cassa in deroga e l’assegno ordinario, fondi per la decontribuzione delle partite Iva e il rifinanziamento del reddito di cittadinanza.
Uno dei pilastri è il pacchetto lavoro con il prolungamento della cassa Covid e l’ipotesi di una proroga selettiva del blocco dei licenziamenti che scade il 31 marzo. L’obiettivo è di estendere la Cig Covid fino a 26 settimane per l’assegno ordinario e la cassa in deroga. In parallelo sarebbe previsto anche l’esonero contributivo alternativo all’utilizzo della cassa integrazione
“Grazie allo scostamento di bilancio proseguiremo e completeremo gli interventi di sostegno già approvati e riconosciuti finora ai settori più colpiti dalla pandemia, che riteniamo debbano proseguire per tutto il tempo necessario”, ha assicurato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri spiegando che ci saranno nuovi stanziamenti per interventi a tutela del lavoro, che consentiranno “di finanziare un nuovo periodo di cassa integrazione per quelle imprese che continuano ad avere difficoltà a causa del Covid-19”
Nel decreto sarà previsto inoltre lo stanziamento di 1,5 miliardi per la decontribuzione delle partite Iva, impegno preso con il Parlamento. A completare il pacchetto lavoro ci sarà poi un intervento sulla Naspi
Oltre un miliardo dovrebbe essere inoltre destinato al rifinanziamento del reddito di cittadinanza
Lo schema degli indennizzi a tutte le categorie colpite, compresi i professionisti, dovrebbe superare il criterio dei codici Ateco e guardare al calo di fatturato, non più su base mensile, ma su base semestrale o annuale, con una soglia delle perdite per l’accesso ai ristori che dovrebbe essere confermata al 33%
Si dovrebbe tener conto anche dell’entità degli aiuti già ricevuti prevedendo un intervento “perequativo” per coloro che sono stati penalizzati dai criteri adottati lo scorso anno
Uno dei capitoli più consistenti del provvedimento sarà quello fiscale. Dopo la proroga che ha previsto lo slittamento al 31 gennaio 2021 delle notifiche dei versamenti delle cartelle esattoriali così come dei pignoramenti di stipendio e di pensione, il governo intende intervenire nel dl Ristori per rimodulare l’attività di riscossione
Un riordino che ha l’obiettivo, come ha sottolineato Gualtieri, di “evitare che la ripresa di questa attività produca assembramenti eccessivi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate e anche per diluirne l’impatto”
Allo studio c’è una nuova rottamazione delle cartelle, la quarta appunto che dovrebbe consentire di regolare i conti con il fisco senza pagare sanzioni e interessi e dovrebbe riguardare i ruoli relativi agli anni 2018 e 2019
Nel decreto saranno poi destinati oltre 3 miliardi alla sanità di cui 1,5 per l’acquisto e la conservazione dei vaccini
Altri 2 miliardi dovrebbero andare agli enti territoriali e circa 1 miliardo al potenziamento del trasporto pubblico locale
In arrivo anche nuovi fondi per la scuola, per le forze dell’ordine e per la protezione civile
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