Lavoro domestico in Campania: perso un terzo dei lavoratori dal 2012

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Nel 2019 i lavoratori domestici regolari in Campania erano 46.089, valore in forte calo dal 2012 (-33,7%). I dati INPS evidenziano un maggior numero di colf (64,3%) rispetto alle badanti. Negli ultimi anni, tuttavia, le colf sono costantemente diminuite a fronte di un numero pressoché stabile delle badanti, ma il divario è rimasto significativo. Sono oltre 26mila le regolarizzazioni richieste in Campania, in occasione della sanatoria 2020; il 67% nella provincia di Napoli.

Sono alcuni dei principali dati che fotografano il settore, raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio nazionale DOMINA, con la collaborazione della Fondazione Leone Moressa di Mestre.

La provenienza principale è l’Italia (36,9%), seguita dall’Est Europa (36,4) e dall’Asia (19,2). Le donne sono in netta maggioranza (83,3%) e hanno in media 47,9 anni. L’incidenza degli italiani è maggiore tra i lavoratori domestici non conviventi.

Spesa delle famiglie e impatto economico

Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso 323 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici; la cifra comprende stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto si aggira attorno a 1,2 miiardi di euro.

Distribuzione territoriale e incentivi

A livello provinciale, la concentrazione delle colf è fortemente polarizzata sul capoluogo regionale (63%), mentre per le badanti la situazione è più omogenea, con il picco sempre a Napoli, dove si concentra il 40%. In termini relativi, l’incidenza delle colf continua a essere maggiore a Napoli (6,1 colf ogni mille abitanti, media regionale 5,1), mentre per le badanti il valore più alto si registra a Salerno (7,2 ogni cento anziani, media regionale 5,5).

In Campania la legge che disciplina l’erogazione dei servizi e dei contributi per l’assistenza domiciliare di individui non autosufficienti è la legge regionale n. 11/2007, che a sua volta ha attivato la legge nazionale n. 328/2000, riguardante il supporto alla non autosufficienza.

Prospettive demografiche

Nel 2050 il numero di badanti è destinato ad aumentare. In Campania vivranno 322mila anziani in più (ultra-ottantenni), a fronte di 251mila bambini in meno (0-14 anni): la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (12,5% della popolazione contro 11,4%).

1 Commento

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  • Ma quale perso il lavoro, chi aveva un lavoro regolare nelle famiglie , regolare con i contribuiti, ha preferito farsi licenziare per prendere il reddito di cittadinanza e poi continuare a lavorare a nero e percepire i sussidi …che paese di cretini

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