«Locali strapieni in barba ai divieti». Lo sfogo di un sindaco salernitano

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«Vedere noti locali stracolmi di gente fa semplicemente cadere le braccia». A scriverlo in un post sulla sua pagina facebook il sindaco di Buonabitacolo Giancarlo Guercio. Ecco cosa ha scritto il primo cittadino
“Comprendo il bisogno di incontrarsi, la necessità che abbiamo di scappare di casa per fare finalmente assieme agli amici lo spritz, ma vedere certi noti locali del territorio stracolmi di gente fa semplicemente cadere le braccia.
Comprendo anche le ragioni dei gestori che hanno bisogno di ripartire, quantomeno per pagare le tasse e i dipendenti..
Ma il rischio che gli sforzi fatti si vanifichino è veramente alto. Tutto ciò è ingiusto, inaccettabile, innanzitutto per quelle persone che seguono attentamente le regole e poi per coloro che per colpa di questi sconsiderati si ammaleranno, mettendo a repentaglio la salute propria e di quelli che incontreranno.
Proviamo a metterci d’accordo, cortesemente…”

4 Commenti

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  • Forse una cosa L avete capita , rivogliamo la nostra vita pur rischiando . Siamo stanchi di prediche , raccomandazioni , lanciafiamme e quant altro . In un anno si è pensato solo a far male al commercio e a riempire le solite tasche , siamo tutti esseri umani , siamo tutti amanti della vita e nn dovete rompere togliendoci le cose più belle . La politica se avesse avuto un po’ di dignità avrebbe investito L impossibile , anche stampando soldi , ma facendoci vaccinare in tempi rapidissimi . Voi nn fate la vostra parte noi nn facciamo la nostra . Ad armi pari si combatte meglio

  • Parli di commercio e di libertà?
    Non hai capito nulla di questo virus, nel tuo interesse imprenditoriale devi rispettare e far rispettare le regole ….avete la testa dura…invece di far in modo di rimanere sempre gialli fino alla fine di questo incubo, fate discorsi libertini autolesionisti!

  • Comprendo…capisco…comprendo. Caro sindaco, ci sono norme che sanzionano simili comportamenti e lei dispone di una forza di polizia locale, si attivi anziché fare sermoni paternalistici. Da un anno l’intera collettività sconta con migliaia di morti il fatto che in tanti, troppi abbiano scelto di vivere comprando, vendendo e lucrando sulla differenza. Magari avessero pagato tasse e stipendi, adesso avremmo i soldi per ristorarli e dare la cassa integrazione ai loro dipendenti senza scaricarli sulle spalle dei nostri figli. Dal commento dei signore sopra si capisce qual è il modo di pensare di questa gente; devono vivere, i morti e i malati sono problemi di chi se li piange e al resto deve pensarci la politica.

  • Diciamo le cose come stanno, chi gestisce bar, locali e ristoranti delle norme se n’è sempre fregato sia in tempo di pace che in tempo di guerra. Uagliù putit abballà abbast ca nun ripigliat chi telefonin…scene viste con i miei occhi. Per loro è mors tua vita mea, anche se gli danno 3 mila euro al mese sarà sempre poco perché per la maggior parte sono maestri del chiagni e fotti. Ormai basta dire “tant tu tien o stipendio a fine mese” e si va avanti fottendosene di tutto e tutti. Basta leggere quello che scrive il signore delle 21.01. Chest’è.

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