“Emerge che tutte le regioni, inequivocabilmente, hanno ridotto i test molecolari sostituendoli con gli antigenici e poi hanno aggiunto gli antigenici, ma sostanzialmente la potenza di fuoco è rimasta simile”, ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Se in dicembre si facevano in media fra 180.000 e 190.000 tamponi molecolari al giorno, attualmente la media complessiva dei test, fra molecolari e rapidi, non arriva a 160.000.
“Se poi consideriamo il tasso di positività sulla base del rapporto fra casi positivi e tamponi molecolari abbiamo un valore del 10%, contro lo 0,5% calcolato sulla base del rapporto fra casi positivi e test rapidi”, ha osservato il virologo. “In sostanza dal 15 gennaio è cambiato radicalmente il modo di tracciare, di conseguenza sono peggiorati moltissimo sia gli screening sia il tracciamento. In questo modo – ha rilevato – si abbassa il tasso di positività e con esso l’indice Rt”
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