
Scade il permesso di soggiorno, niente cure: muore a Salerno da clandestino – come titola il quotidiano “Il Mattino” – dopo 20 anni in Italia. Se n’è andato dopo essersi scontrato contro il muro di gomma della burocrazia che, ritenendolo irregolare, gli ha negato il diritto al medico di base, alla prescrizione di cure specifiche, e soprattutto, ad accedere alla domanda di invalidità in quanto non autosufficiente. È la drammatica e paradossale storia di Selimovik, che per anni ha lavorato regolarmente presso la parrocchia del Crocifisso in via Mercanti.
Lo ricordo davanti all’ufficio N.E.P. Di Salerno ……..RIP
Lasciate sempre gli articoli a metà, non fate capire niente della storia che state pubblicando
Povero. Rip
Siamo un Paese in declino, diseducato ai sentimenti, essenzialmente fascista, al di là delle vecchie categorie di destra e sinistra.
Che triste notizia… Brava persona. Era della Jugoslavia. Il Signore lo accolga tra le sue braccia. Riposa in pace fratello.
Cosa ha fatto la Chiesa dopo 20 anni di lavoro presso la parrocchia? Quale atto di carità cristiana?
Conoscevo di vista questa bravissima Persona. Riposa in Pace. Comunque ci vorrebbe una bella denuncia alla Corte internazionale dei diritti dell’Uomo. Poi ai responsabili che hanno disatteso il Giuramento di Ippocrate. E poi curiamo e spendiamo migliaia di euro a persona per chi è vero clandestino che entra irregolarmente in Italia. VERGOGNA
la burocrazia purtroppo in questa italia di accattoni, ladri, e soprattutto incompetenti, si fa’ solo con chi ha cartucce da sparare, se no puoi crepare, puzzat itta’ u sang a fium ma suffren