Spostamenti, palestre, piscine e nuovo Dpcm: cosa succede dal 16 febbraio?

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Dopo il primo weekend in zona gialla, dove si sono registrati non pochi assembramenti nelle città campane ma anche in altre italiane, domani inizia una nuova settimana e la speranza è che i contagi da Coronavirus restino almeno nella media. Certo è che la preoccupazione non manca, anche perché si stanno diffondendo sempre di più le varianti Covid.

Gli occhi sono dunque puntati sull’andamento della curva epidemiologica: venerdì 12 febbraio ci sarà un nuovo report dell’Istituto superiore di sanità e, in base ai risultati, saranno prese le decisioni per quanto riguarda i colori delle zone. Ma, intanto, domani alcune cambieranno tonalità, dopo l’ultimo report Iss. Non solo, entro il 15 febbraio – giorno in cui scadranno o comunque verranno ripensati i punti fissati dal Governo a gennaio – dovrebbe arrivare un nuovo decreto legge: si dovrà decidere sul divieto di spostarsi tra Regioni gialle, sul divieto degli sport di contatto (apertura palestre e piscine) e sulla sospensione dei concorsi della Pubblica amministrazione. 

Per quanto riguarda gli impianti da sci, il Comitato tecnico scientifico ha deciso di riaprirli dal 15 febbraio ma solo nelle zone gialle. Venerdì 5 marzo, invece, scadrà il Dpcm 14 gennaio e con esso l’impianto del decreto stesso. Tutte queste incombenze dovrebbero toccare al nuovo governo sul quale sta lavorando il premier incaricato Mario Draghi.

Colori regioni dall’8 febbraio

Diciassette regioni in giallo (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto), quattro in arancione (Provincia Autonoma di Bolzano Puglia, Sicilia, Umbria), nessuna in rosso e nessuna in bianco. È il nuovo quadro dell’Italia a colori, da lunedì 8 febbraio, sul fronte della lotta alla pandemia, dopo le ultime valutazioni del Comitato tecnico scientifico.

Alto Adige in lockdown

In Alto Adige il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha confermato che da lunedì 8 a domenica 28 febbraio sarà attuato il regime di lockdown duro. Oltre a bar e ristoranti, già chiusi, da lunedì serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, non sarà possibile la mobilità tra Comuni se non per motivi di lavoro e salute, e la scuola superiore di secondo grado sarà al 100% a distanza.

Prima infanzia e asili resteranno aperti mentre scuole elementari e medie chiuderanno dal 10 febbraio per poi riaprire in presenza il giorno 22. Dal 13 al 21 febbraio in Alto Adige le scuole saranno chiuse per le tradizionali vacanze di Carnevale.

Umbria: Tutta la provincia di Perugia, e sei comuni in provincia di Terni, invece, entreranno in zona rossa lunedì. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha firmato l’ordinanza che rimarrà in vigore fino al 21 febbraio, dopo una riunione in cui ha illustrato il provvedimento ai sindaci dei comuni coinvolti. I comuni che entreranno in zona rossa in provincia di Terni sono Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo. Il restante territorio regionale rimarrà in zona arancione.

Abruzzo: Provvedimenti simili, sempre da lunedì, anche in altri centri di diverse regioni, mentre in Abruzzo gli studenti delle scuole superiori di secondo grado torneranno alla didattica a distanza, mentre a Pescara lezioni in presenza sospese in tutte le scuole.

Toscana: In Toscana a causa del rischio varianti l’area di Chiusi nel senese sarà “in rosso” per una settimana.

Sicilia: Zona rossa anche quella disposta dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci per Tortorici, in provincia di Messina, dove le misure più restrittive sono già in vigore da venerdi’ 5 febbraio.

Sardegna: Intanto, dopo due settimane di zona arancione, tra proteste e polemiche per un ‘declassamento’ ritenuto eccessivo (la Regione aveva presentato anche un ricorso al Tar), la Sardegna da lunedì torna in giallo.

In arrivo un nuovo decreto: 16 febbraio o 5 marzo?

Spostamenti tra regioni

Sugli spostamenti tra regioni diverse da metà febbraio in avanti, non è detta l’ultima parola. Il ministro uscente per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha preso tempo: “Se ne occuperà il nuovo governo, servirà un decreto”. Niente Dpcm, ma probabilmente un nuovo decreto legge, che spetterà al premier incaricato Mario Draghi firmare.

Il divieto di spostamento tra regioni è stato sancito dal decreto legge 14 gennaio 2021 n. 2 e poi nel Dpcm 14 gennaio: per confermarlo il nuovo governo Draghi in arrivo in teoria dovrebbe quindi utilizzare gli stessi strumenti legislativi (anche se è possibile che vari un’ordinanza del ministero della Salute). Decisivo sarà ancora una volta l’andamento della pandemia e dei contagi.

La prossima data utile potrebbe essere il 5 marzo, quando scadrà il Dpcm 14 gennaio 2021. Se invece l’indice Rt nazionale dovesse confermarsi anche nella prossima settimana sotto l’1 i confini regionali tra zone gialle potrebbero riaprire. Fondamentale il rapporto dell’Iss su venerdì 12 febbraio. 

Ed il cambiamento potrebbe avvenire quindi da martedì 16 febbraio. Potremo, dunque, nuovamente viaggiare da una regione gialla ad un’altra. Nelle Faq del governo si legge: “Dal 16 febbraio al 5 marzo gli spostamenti tornano invece ad essere consentiti da e per tutte le regioni ubicate in area gialla (salva l’eventuale sopravvenienza di nuove disposizioni limitative)”.

Palestre e piscine

Poche certezze per lo sport: resta aperto il confronto tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts per la ripresa degli sport di contatto al momento esclusi dalla possibilità di svolgere attività sportiva. Ad oggi è vietato lo svolgimento degli sport di contatto, definiti nell’apposito decreto del Ministro dello sport e sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale.

Invece è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti e le attività individuate con il decreto, nonché gli allenamenti per sport di squadra, che potranno svolgersi in forma individuale, all’aperto e nel rispetto del distanziamento.

E per quanto riguarda le palestre e le piscine? Difficile una riapertura, più probabile che avvenga il 5 marzo. E’ in corso una discussione col Cts per adottare un protocollo che possa eventualmente consentire una riapertura delle palestre almeno con lezioni individuali.

Concorsi Pubblica amministrazione

Dal 15 febbraio si riparte con i concorsi: tornano infatti a essere consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle Pubbliche amministrazioni ma solo in casi molto specifici. Cioè deve essere prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a 30 per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Cts.

Ristoranti

Questo è un tema che è stato oggetto del Dpcm entrato in vigore il 16 gennaio: in zona gialla bar e ristoranti sono aperti solo fino alle 18 (asporto fino alle 22 solo per i ristoranti). In zona arancione e rossa sono chiusi. In questi ultimi giorni sta salendo sempre più la pressione degli operatori di categoria in tutt’Italia affinchè i ristoranti in zona gialla siano aperti anche a cena fino alle 22.

Il governatore lombardo, Attilio Fontana, ha anche inviato una lettera al governo: “E’ importante che tale decisione venga presa al di là della crisi politica in atto” e ciò in relazione “alla situazione di estrema emergenza in cui versa un’intera categoria”. Nello specifico, alla luce dei dati dell’andamento epidemiologico, della campagna vaccinale ormai entrata nel vivo, nonché della necessità di scongiurare la crisi del settore dei pubblici esercizi, il presidente ha chiesto formalmente “di estendere il periodo di attività fino alle ore 22”.

Infine, Fontana ha invitato il Governo a “intraprendere ogni utile azione affinché sia concesso al mondo della ristorazione questa ulteriore facoltà, nel rispetto, ovviamente, delle misure di contrasto e contenimento dell’epidemia”. Nei giorni scorsi c’è stata parecchia confusione perché si è parlato di un’apertura in tal senso del Comitato tecnico scientifico che però poi ha smentito.

Quindi la questione è ancora aperta. Il Dpcm scadrà il 5 marzo. Ma potrebbe anche darsi che il nuovo governo – sempre sulla base dei dati – possa decidere per un’apertura anticipata. E allora potrebbe arrivare un provvedimento entro domenica 14 febbraio. Ma sono solo ipotesi, sia chiaro.

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