Un anno di Pandemia: De Rosa (Smet) traccia bilancio e punta verso politiche green

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Il 21 febbraio 2020 venivano accertati i primi casi di Covid-19 in Italia. Solo poche settimane dopo, l’8 marzo, sarà proclamato il lockdown in tutta Italia mentre l’11 marzo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) proclamava lo stato di pandemia mondiale. Giorni che hanno scosso un intero sistema. Economico, sociale, sanitario, facendo vacillare buona parte delle sicurezze che avevamo acquisito in secoli di ricerca.

Domenico De Rosa,Ceo di Smet e presidente della Commissione Autostrade del Mare di Alis, racconta questo anno così complicato, partendo però dalle nuove sfide che proprio in questo periodo di pandemia attendono l’ambizioso gruppo, leader nel settore dei Trasporti e della Logistica in Italia ed Europa.

Questo 2021 si apre per noi, certamente, in continuità riguardo alle priorità che il Gruppo si trova ad affrontare e ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione energetica in atto – afferma De Rosa – La responsabilità delle imprese attiene certamente anche la valutazione e la cura nel ricercare l’essere neutri nell’esercizio delle proprie attività rispetto al nostro pianeta.La linea guida da noi tracciata ci porterà a conseguire la neutralità in termini di emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2030”.

Un obiettivo ambizioso, che proprio l’emergenza Covid, oggi, ha messo ancora di più sotto la lente d’ingrandimento, spingendo aziende e governi sempre più verso una maggiore necessità di implementare processi innovativi, tecnologici ed economici volti alla salvaguardia dell’ambiente e della salute.

“È proprio in tempi come questi dove il mondo sta lottando contro una pandemia che il valore di proteggere e salvaguardare l’ambiente deve essere ancora maggiore – sostiene il Ceo di Smet –Recenti studi scientifici hanno iniziato a ipotizzare una connessione tra l’inquinamento e la maggiore o minore resistenza delle diverse zone del territorio alla diffusione della pandemia da COVID-19.

La transizione green sembra quindi essere un elemento importante nello sforzo di rendere maggiormente resilienti le nostre società e questa transizione può essere favorita anche dalla transizione digitale, che assicura una facilità di riprogrammazione e una maggiore adattabilità a cambiamenti dovuti a situazioni di crisi”.

De Rosa affronta il tema ambiente non solo da un punto di vista aziendale ma comunitario. Con i vasti cambiamenti in atto in questi ultimi anni è difficile pensare di reagire pensando esclusivamente al proprio orticello. Occorrono politiche più vaste, di livello più ampio, che comprendano una volontà comune riguardo a temi come la sostenibilità e la transizione green (peraltro tema a cuore dell’attuale governo Draghi che ha addirittura creato un ministero ad hoc per tale tema). Un esempio? La ricerca per un utilizzo sostenibile e a breve giro di motori all’idrogeno.

È proprio in un contesto di crisi economica come quello che stiamo affrontando che ci dovrebbe spingere a puntare gli sforzi di ripresa nei settori produttivi ed economici dove storicamente siamo già in posizione di forza, avviando processi di rilancio basati sulle nuove tecnologie, ispirati alle due transizioni e ai principi di economia circolare – afferma il Ceo di Smet –Quali interventi potrebbero essere avviati, ad esempio sviluppando magari idee a partire dal piano per l’Italia Digitale e il Green New Deal europeo?

Il clima sta cambiando. Uno degli effetti maggiormente evidenti riguarda l’aumento della frequenza e della gravità di eventi meteorologici, idrologici o oceanografici estremi. Ciò rappresenta un rischio significativo per le infrastrutture già fragilissime del nostro Paese, con un impatto in termini di economia, operatività, sicurezza e competitività. Tuttavia, una risposta comune, positiva e proattiva può ridurre questi rischi e creare le condizioni per affrontare questa sfida in maniera sinergica e tecnologicamente avanzata, attraverso strumenti innovativi di monitoraggio, simulazione e previsione a servizio di un management efficace e all’avanguardia. Nel nostro comparto IVECO, Daimler Truck, OMV, Shell e Volvo Group hanno infatti annunciato l’impegno a collaborare, con l’obiettivo di creare le condizioni per la diffusione di massa sul mercato europeo di camion alimentati a idrogeno, considerato un combustibile fondamentale per la completa decarbonizzazione dei trasporti su strada. Tale progetto comune accolto molto favorevolmente dal nostro Gruppo è denominato H2Accelerate. Con una diffusione su larga scala di pesanti a fuelcell si prospetta anche la creazione di nuove realtà industriali: stabilimenti di produzione dell’idrogeno, sistemi di distribuzione, una rete capillare di stazioni di rifornimento ad alta capacità per idrogeno liquido e gassoso oltre, ovviamente, a una massiccia produzione di truck spinti da questo tipo di alimentazione total green.

Per raggiungere tutti questi obiettivi dovranno essere previsti investimenti ingenti per tutto il prossimo quinquennio – conclude De Rosa – e dovrà effettivamente svilupparsi una coscienza comune al green e alla sostenibilità a tutti i costi”.

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  • L’idrogeno è una pessima idea, tecnologia morta ancora prima di nascere.

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