Il lockdown entra in vigore con il Dpcm del 9 marzo, annunciato da un discorso di Conte in tv, che dispone restrizioni per tutta l’Italia la quale diventa un’unica zona rossa. Non si può uscire di casa se non con una “autocertificazione” per motivi di lavoro, di salute o per fare la spesa. Tutto il resto è chiuso: negozi, scuole, ristoranti, eventi pubblici di ogni tipo
Le città si svuotano, è il silenzio a dominare per le strade rimaste completamente deserte durante i giorni del lockdown. Nell’immagine, il Campidoglio a Roma
Foto simbolo anche quella delle stazioni a Milano, con l’assalto agli ultimi treni disponibili da parte dei cittadini originari del Sud che sono tornati a casa l’8 marzo, prima che fosse effettivo il decreto governativo
Gli scaffali di alcuni supermercati, rimasti vuoti dopo la corsa agli acquisti per il timore che le merci di prima necessità si esaurissero, sono diventate una delle immagini simbolo dell’emergenza
L’emergenza ha anche spinto tanti cittadini a fare lunghe code fuori dai supermercati del Paese. Tuttavia, la situazione dei generi alimentari è sempre stata sotto controllo
Nelle prime fasi della pandemia e del lockdown è apparso in quasi tutte le farmacie d’Italia il cartello con scritto “mascherine esaurite”
Proprio durante la prima ondata, sono tanti anche i cartelloni disegnati e colorati dai bambini: “Andrà tutto bene”
Durante la quarantena forzata iniziano tanti flashmob con le persone che cantano dalle finestre l’inno nazionale o le canzoni simbolo di un Paese intero
Il 27 marzo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invia un messaggio agli italiani in tv. In un fuori onda il capo dello Stato si sistema i capelli e ammette davanti a chi lo sta riprendendo: “Non vado dal barbiere neanche io…”.
Tra le immagini simbolo quelle delle chiusure delle scuole: prima nella sola “zona rossa”, inizialmente limitata al Lodigiano e a Vo’ Euganeo, poi in tutta Italia
La pandemia ha pesanti ripercussioni sull’economia, con tante attività costrette a chiudere. Le foto delle saracinesche abbassate riempiono l’immaginario durante l’emergenza
Anche lo sport è stato travolto dall’emergenza. La Salernitana gioca l’ultima partita a Perugia prima del lockdown. Si gioca a porte chiuse, un’immagine che il pubblico si abituerà a rivedere nei mesi successivi.
Tra le attività più duramente colpite ci sono quelle di musei, teatri, cinema, sale concerto e altri luoghi della cultura, costrette a restare chiuse per gran parte dell’emergenza
Il 27 dicembre 2020 arriva la speranza dopo la sofferenza. Dopo mesi drammatici ,vengono somministrate le prime dosi di vaccino anti-Covid in Italia.
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