Ass. ‘Io Salerno’: la memoria delle memorie

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Anche la Nonna faceva le pulizie di primavera. “Con queste cose ‘vecchie’ ci accendo il fuoco delle fornacelle, mentre queste ‘antiche’ le metto da parte per voi”.

In verità, non vedevamo alcuna differenza. Erano cianfrusaglie di nessuna importanza. Giusto buone per il fuoco. Cosa ne avremmo mai potuto fare?

“Non è vero – ci diceva, mentre riponeva con cura foto di donne in abito ricamato e di uomini col panciotto – le ‘vecchie’ non servono, ma quelle ‘antiche’ vi faranno ricordare”.

A quel tempo non avevamo niente da ricordare. Pensavamo solo a giocare.

In realtà, il ‘ricordo’ si crea negli anni con riferimento ad episodi che segnano la nostra vita, in positivo o in negativo, con una emozione tanto maggiore quanto maggiore è la loro intensità e che ritornano alla mente ‘a comando’, quando li richiamiamo o li riviviamo.

Epperò, le conoscenze e le esperienze non generano solo ricordi. Tutto ciò che ci coinvolge direttamente, o che apprendiamo con lo studio della vita degli altri, si trasforma in un flusso interiore di informazioni, la ‘memoria’, che indirizza il nostro modo di pensare, le nostre scelte di vita, i nostri atteggiamenti materiali, sociali e morali, e ci assegna una ‘identità’ del tutto particolare, unica e inconfondibile.

L’identità non è un dato anagrafico. E’ la risultante di un processo di adeguamento effettuato in funzione delle tante tracce seguite o ripudiate in piena sintonia con le conoscenze acquisite e con la conseguente memoria sviluppata. Per questo, senza cultura non si crea una sufficiente memoria, non si consolida una decisa identità e, quindi, non c’è equilibrio, non c’è coscienza, non c’è sicurezza e, soprattutto, non c’è futuro. Perché cultura, memoria e identità alimentano la nostra vita come le radici alimentano gli alberi. Senza radici, un albero non guarda verso il cielo.

Questo è, sinteticamente, il nostro pensiero. Altro, non sappiamo.

Ovviamente, questo principio è valido anche per una Comunità. In essa, la condivisione di territorio, ambiente e vita, contribuisce alla formazione di una ‘identità collettiva’ che trova espressione nelle produzioni dell’arte, nel sapere, nelle tradizioni, nei comportamenti, e costituisce un ‘patrimonio identitario’, materiale e intellettuale, caratteristico di ciascuna società.

Cultura, memoria e identità sono forze dirompenti, da sempre.

Gli stessi Romani, affascinati dalla civiltà greca, ne confermarono la supremazia riconoscendo che: ‘Graecia capta ferum victorem cepit’ (la Grecia vinta, vinse il feroce vincitore).

Ma, è accaduto solo lì. All’opposto, molti governanti hanno affermato la propria egemonia distruggendo il patrimonio materiale e morale delle Comunità sottomesse per tagliare ogni legame tra passato e futuro e sostituire al ‘potere della memoria’ la ‘memoria del nuovo potere’. Così, dappertutto, sono stati compiuti scempi inenarrabili e distrutti ineguagliabili gioielli del sapere e delle abilità umane, quali libri e biblioteche, opere del talento, templi e luoghi di culto. Purtroppo, succede ancora oggi.

La nostra Città ha una vita di almeno 2.500 anni, risalendo ai primi insediamenti Etruschi nella valle dell’Irno. Dopo, abbiamo avuto Romani, Longobardi e Normanni, e siamo stati ‘opulenti’, tra il 900 e il 1.100, quando Salerno fu la Capitale del Sud con massima attività amministrativa, abilità commerciale, talento artigianale e sapere scientifico.

E’ tutto scritto nel nostro Centro Storico, dove ogni pietra è cultura, è memoria, è identità collettiva di tutta la Comunità. Non ci sono cose ‘vecchie’, ci sono cose ‘antiche’.

Eppure, c’è chi pensa che sia poco rispetto ad altre realtà millenarie. Non è vero, non abbiamo meno degli altri, abbiamo solo recuperato di meno mettendo a rischio di disfacimento la funzione ‘educativa’ della ‘culla’ della nostra gente.

Oggi, dovremmo tutti impegnarci a recuperare il tempo trascorso invano.

Peraltro, la crisi sanitaria sta assestando un colpo gravissimo, potenzialmente definitivo, alle piccole attività di vicinato, agli artigiani e ai pochi laboratori dell’arte. I talenti sono dispersi, le tradizioni sono smarrite, il saper fare sta svanendo tra una inaccettabile indifferenza.

Per riportare la vita dove essa è nata, si deve puntare a progetti incentrati su educazione, civiltà e sapere, idee e passione, mirando al recupero delle botteghe, delle Chiese, delle strutture conventuali, dei palazzi signorili e dei tanti luoghi panoramici ignorati, perché neppure si sa che ci sono, lungo le scalinatelle e gli slarghi, da Largo Montone a via Trotula, da San Nicola a San Lorenzo, da Monte-Vergine a via de’ Renzi.

Nuovi luoghi pubblici per lo studio, un museo civico già proposto, il ‘MUSA’, esposizioni e mostre, percorsi storici e itinerari culturali con botteghe-scuola, possono riportare la giusta vitalità per la ripresa anche delle piccole attività commerciali della tradizione.

Eppure, ancora non si rilevano interventi in tal senso, né emergono volontà concrete. E, magari, c’è anche chi nutre il timore che una rinnovata vitalità possa essere un pericolo per la tranquillità e l’armonia del quartiere. Certo, potrebbe accadere, ma questo deve indurre a progetti ‘ragionati’ non a sottrarre alla vita i luoghi che più esprimono l’identità della Città e che dovrebbero costituire la naturale destinazione per chi viene a conoscere la nostra civiltà.

Ci sono molteplici ipotesi di flussi di turismo ‘non pericoloso’, intriso di sensibilità e di rispetto, alimentato da chi viene per soddisfare il desiderio di apprendere, ammirare, emozionarsi, meravigliarsi di fronte alle manifestazioni e alle ricchezze vere della nostra Città. Non certo di fronte ad un luna park.

Le memorie del Centro Storico sono la fonte della memoria della Comunità. E’ un dovere, per noi, preservarle e valorizzarle per rispettare il vincolo generazionale a favore di chi ci seguirà e per trasmettere l’orgoglio della nostra identità.

Proprio come voleva fare la Nonna, conservando le foto che sono ancora lì, nel cassetto.

Questa Città ha bisogno di amore.

e.mail: associazione.iosalerno@gmail.com

pagina fb: Associazione io Salerno

1 Commento

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  • Cara associazione avete belle idee ma non dovete fare politica. O siete liberi o meglio se tacete. Altrimenti diventate più inutili della..nostra libertà….oggi le cose non vanno granché sicuramente ma il recupero del centro storico lo si deve a de luca. Gli interventi sono stati tantissimi e lo sapete…certo ora ci vuole ancora molto ma abbiate la decenza di dire il vero. Ma solo perché non avete lesinato bacchettate in altri articoli non potete esimervi da essere coerenti in altri. Altrimenti volete fare politica e non servite perché non imparziali.

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