Tramonti: abusi in famiglia sulla figlia, chiesti 18 per il padre e 10 per la madre

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Per i presunti abusi sulla bambina a Tramonti, la Procura di Salerno chiede 45 anni di carcere totali per quattro imputati, appartenenti al nucleo familiare della vittima. Giorni fa, la requisitoria del pm, che ha chiesto 18 anni di carcere per il padre della piccola, 10 per la madre e 8 anni e 9 mesi per altri due imputati, il fratellastro della bimba e la moglie di quest’ultimo. A darne notizia il quotidiano Il Mattino in un articolo a firma di Nicola Sorrentino.

La prossima settimana la sentenza. Nella sua requisitoria, il pm ritiene certi gli abusi consumati nei riguardi della minore, sentita in un lungo incidente probatorio, durante le indagini, con una testimonianza durata circa tre ore. La tesi accusatoria si fonda su ipotesi di violenza di vario tipo, abusi e maltrattamenti, che la piccola avrebbe subito dall’età di 5 anni, a loro volta maturati in un contesto di forte degrado ambientale e sociale, in una casa di Tramonti. Le prime attività erano partite nel 2017, con il lavoro degli assistenti sociali e dei magistrati, concentrati inizialmente su un caso di maltrattamenti. Poi erano arrivate le prime confidenze della bambina di 10 anni, che sarebbe stata picchiata, punita e obbligata alle pulizie di casa e ad accudire la sorellina più piccola.

L’esperto nominato dal gip aveva permesso di filtrare le domande delle parti fatte alla ragazzina, che con la sua testimonianza aveva così ripercorso momenti di quotidianità con gli attuali indagati, le presunte violenze, gli abusi, a tratti di natura estrema, che una parte della sua famiglia avrebbe commesso nei suoi riguardi. Una tesi sconfessata dai difensori e dai loro consulenti, che avevano sottolineato invece le diverse contraddizioni della minorenne, suggestionata in parte nel raccontare ciò che avrebbe subito.

Diversi gli elementi raccolti dai carabinieri del nucleo operativo di Salerno e della sezione operativa, all’epoca dei primi controlli. Dettagli ritenuti scabrosi e inseriti in un contesto di degrado, sono ora al vaglio dei giudici del tribunale, che dovranno ascoltare le arringhe dei difensori prima di pronunciarsi.

Il Vescovado

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