Cambio di colore: chi rischia la zona rossa e chi può ambire all’arancione

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Alla vigilia del nuovo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, sembra che la colorazione delle Regioni italiane non si destinata a cambiare particolarmente. Non questa settimana almeno.

Dopo l’ingresso in massa in zona rossa di lunedì scorso praticamente nessuna Regione potrà uscirne al momento, mentre un eventuale peggioramento a livello di colore potrebbe toccare alla Toscana.

L’attesa per domani, dunque, non è altissima, considerando la regola delle due settimane minime di permanenza in una determinata zona colorata. Ma i dati dell’Iss, oltre a dare un quadro dell’andamento della pandemia di Covid, potrebbero dire qualcosa anche e soprattutto in vista della prossima settimana, quando sarà possibile cambiare zona per molte Regioni. Lo scrive FanPage.it

L’unica Regione a rischiare di entrare in zona rossa dovrebbe essere la Toscana. La certezza arriverà domani dopo il consueto monitoraggio dell’Iss e le eventuali ordinanze firmate dal ministro Speranza, ma la probabilità è alta: se è vero che da un lato sta scendendo leggermente l’indice Rt, a un soffio dalla soglia critica la scorsa settimana, dall’altro la Toscana rischia di superare la nuova soglia inserita nel decreto Covid.

Con più di 250 casi ogni 100mila abitanti in una settimana si va direttamente in zona rossa: la Toscana al momento è intorno ai 240. Occhi puntati anche su Liguria e Val d’Aosta, che però sembrano destinate a restare arancioni almeno per un’altra settimana. Mentre a fare il percorso inverso, da rossa ad arancione, potrebbe essere il Molise, se dovesse confermare i dati della scorsa settimana.

Il 26 marzo sarà una data cruciale per molte Regioni: scadranno le due settimane e potranno nuovamente cambiare colore. In questo senso il monitoraggio non di domani, ma del venerdì successivo, è molto più atteso.

Se i dati dovessero migliorare già da domani, secondo l’Iss, e fossero confermati la prossima settimana, alcune Regioni potrebbero tornare in arancione dal 29 marzo al 2 aprile. Cinque giorni prima del nuovo stop per la stretta di Pasqua, in cui tutta Italia entrerà in zona rossa dal 3 al 5 aprile. Le nove Regioni per cui è scattata la fascia più restrittiva la scorsa settimana (Lazio, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Puglia e la Provincia autonoma di Trento) possono ambire a tornare in arancione cinque giorni prima del weekend di Pasqua.

I dati di domani daranno un chiaro indirizzo, perché, se non saranno migliorati, si potrà escludere da subito un ritorno in zona arancione. Vorrebbe dire riaprire negozi e scuole per cinque giorni, subito prima delle feste.

I dati del contagio Covid-19 in Campania sono ancora da zona rossa. La regione è prima in Italia per i contagi in rapporto alla popolazione residente (98.647 a ieri, dati Gimbe) ed è conseguentemente tristemente in testa per numero di positivi ogni 100mila abitanti (1.727/100.mila).

Altro elemento: l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) ha aggiornato la mappa del rischio Covid in Europa e la regione è ancora classificata «rosso scuro» insieme a Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Trento e all’ultima aggiunta, ovvero la regione Piemonte.

 

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