Piero De Luca (Pd), “Governo s’impegni per semplificare prove concorso regionale”

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“Ho presentato un’interrogazione al ministro Brunetta e alla ministra Carfagna per sapere se e come intendano intervenire in merito al concorso pubblico iniziato in Campania nel luglio del 2019 per l’assunzione di 2243 figure professionali da inserire negli Enti locali e non ancora completato anche a causa della situazione emergenziale”. Lo ha dichiarato in una nota Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Affari europei alla Camera.

“La pandemia sembrerebbe sconsigliare il completamento delle due prove mancanti o quanto meno credo sarebbe opportuno procedere ad una loro semplificazione. Appare però evidente la necessità di garantire tempi certi al fine di procedere all’effettiva assunzione del personale già formato presso gli Enti aderenti al Piano per il lavoro”.

“La formula utilizzata ha rappresentato una novita’ nel panorama dei concorsi pubblici, prevedendo un corso-concorso che, da un lato fornisce un’importante preparazione teorico-pratica ai partecipanti, dall’altro un supporto lavorativo agli Enti pubblici ospitanti”.

De Luca ha spiegato: “Coloro che sono risultati idonei alla prova preselettiva e alla prima prova scritta del concorso saranno impegnati fino alla fine di maggio in un percorso formativo molto impegnativo, suddiviso in training on the job presso gli Enti locali e di formazione on line”.

“La pandemia ha inevitabilmente rallentato o addirittura bloccato le varie attività della Pubblica amministrazione tra cui i concorsi pubblici, creando ulteriori criticità alle già esigue unità di personale in servizio. I Comuni interessati dalla procedura, e che hanno aderito al Piano per il Lavoro, sono ad oggi ben 127, tutti con noti problemi di organico, che si sono acuiti ulteriormente per effetto dei pensionamenti anticipati dovuti alla riforma Quota 100”.

De Luca ha concluso: “Chiediamo quindi al governo di intervenire al fine di dare certezze sia ai partecipanti al concorso, sia agli Enti locali in attesa di poter sopperire alle proprie carenze d’organico”.

9 Commenti

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  • semplificare significa abbassare la professionalita’ e quindi rischiare di assumere gente non qualificata

  • No alla semplificazione! Meglio rinviare al 2022. Si alla proroga degli stages retribuiti ma no alla semplificazione. Non mortifichiamo l’utilità delle due prove scritte. No alla sostituzione con prove orali od all’accorciamento del numero di prove.

  • Una semplificazione delle prossime prove mi sembra il minimo considerando che in molti profili sono rimaste decine di posti vuoti e conoscendo i tempi biblici del Formez. L’ anonimo sopra di me veramente preferirebbe passare un altro anno in queste condizioni e non andare a lavorare il prima possibile???

  • Per l’anonimo che parla di gente non qualificata forse non sa che abbiamo sostenuto due prove scritte e 10 mesi di lezioni teoriche sugli aspetti degli enti locali (oltre che la pratica negli uffici). Tacete se non sapete le cose grazie

  • @Andrea la prima prova scritta è solo pre-selettiva e generale…e in quanto tale non verte sulle materie specifiche del posto ambito. Inoltre dopo ogni lezione e pratica ci vuole un’esame di verifica…quindi ben venga un’altra prova scritta e una prova orale. Come sai le cose le so e quindi non taccio.

  • Bisogna fare i conti con i bilanci degli enti e verificare la reale necessità di assunzioni.
    La corte dei Conti dovrà aprire gli occhi e vigilare…….
    Il clientelismo colpisce ancora…..

  • La prova di fine corso riguarda le materie specifiche di ogni profilo e quindi è un doppione della prova scritta. Vabbè inutile parlare se non si vive una determinata situazione, ripeto meglio tacere!

  • @Salernitano verace Ma quale clientelismo, ma smettetela che qua abbiamo superato 2 prove toste e ne dobbiamo superare altre 2. I comuni sono allo stremo per le carenze di personale.

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