Il meccanismo che spiegherebbe perché il Covid è più contagioso

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Una nuova scoperta potrebbe contribuire allo sviluppo di farmaci in grado di bloccare l’ingresso di Sars-Cov-2 nelle cellule umane. Si tratta di un’interazione precedentemente sconosciuta tra la proteina Spike del coronavirus e il recettore ACE2 (l’enzima di conversione dell’angiotensina 2) che Sars-Cov-2 sfrutta per legare le cellule e penetrare al loro interno.

In particolare, secondo quanto riportato dal team di ricerca che per primo ha identificato questa interazione, la scoperta può in parte spiegare spiegare il motivo per cui il nuovo coronavirus ha un indice di trasmissibilità più elevato rispetto a precedenti virus strutturalmente simili, come Sars-Cov, il patogeno responsabile dell’epidemia di Sars nel 2002-2004 che – analogamente a Sars-Cov-2 – utilizza la proteina Spike per interagire con il recettore cellulare ACE2.

A rendere Sars-Cov-2 più contagioso potrebbe essere una specifica interazione che si verifica tra una porzione della proteina Spike, chiamata dominio di legame al recettore (RBD), ed alcuni zuccheri presenti sulla superficie di ACE2, noti come glicani.

“Questa interazione è per lo più assente nel complesso tra l’RBD di Sars-Cov-1 e ACE2 – indica il gruppo di studiosi guidato dai ricercatori di bioingegneria del Lehigh University di Bethelem, negli Stati Uniti – . La sua esistenza nel complesso tra Sars-Cov-2 e ACE2 contribuisce a una maggiore forza e a una durata prolungata dell’interazione tra virus e cellula”. Lo scrivo FanPage.it

L’osservazione, ottenuta mediante approcci di simulazione di dinamica molecolare (SMD) è stata confermata dalla spettroscopia di forza, una tecnica che misura l’interazione e le forze di legame tra le singole molecole. “Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che l’interazione specifica tra i glicani legati ad ACE2 e la proteina Spike di Sars-Cov-2 è ciò che rende così forte il legame del virus con le cellule” ha affermato il professor Wonpil Im della Lehigh University e co-autore dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Biophysical Journal.

“Dopo aver rimosso con cura tutti i glicani di ACE2 e misurato la forza dell’interazione con Sars-Cov-2, abbiamo visto che era scesa a livelli simili a Sars-Cov – ha aggiunto Frank Zhang, professore associato della Lehigh University che insieme a Im ha guidato il team di ricerca – . È possibile che questa interazione con i glicani di ACE2 possa essere un fattore che contribuisce al più elevato tasso di contagiosità di Sars-Cov-2 rispetto a Sars-Cov che ha mostrato un’interazione più debole. La nostra speranza è queste informazioni possano essere utili allo sviluppo di nuove strategie di identificazione, terapia o vaccinazione contro Covid-19”.

 

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