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Napoli, protesta dei negozi: aperti e con slip in vetrina

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“È assurdo, se vendi mutande puoi stare aperto, perché? Coi vestiti prendi il covid e con le mutande no? In un anno siamo stati chiusi cinque mesi, non possiamo più reggere”.

Roberta Bacarelli, presidente di Federmoda di Confcommercio Napoli lo chiede dall’uscio del suo negozio in via Carlo Poerio, dove ha esposto degli slip da donna, come detta la protesta di oggi di centinaia di negozi a Napoli e in tutta la provincia da Pompei a Pozzuoli.

“Al signor De Luca, al signor Speranza, al signor Draghi – dice Salvatore Amente, commerciante di moda maschile a Chiaia – diciamo che siamo ai limiti della sopportazione. Siamo tutti sotto sfratto, appena finisce questa pandemia, ne avremo un’altra, perché ci cacciano tutti. Dovranno trovare un vaccino anche per gli affitti”.

Tanti i negozi aperti, senza ricevere i clienti, con mutande esposte come provocazione. A Napoli da Chiaia al Vomero, da Corso Umberto a via Toledo e in alcuni esercizi è arrivata la polizia per assicurarsi che non ci fosse vendita in atto, verificando che i negozi sono aperti per una protesta iniziata oggi e che prosegue a oltranza. Domani, proseguirà anche con una manifestazione a Piazza Plebiscito, sfilando con 15 croci.

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