Fusione Ubi-Intesa: conti correnti e muti, ecco cosa succede ai clienti

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Nel fine settimana del 10 e 11 Aprile avverrà la migrazione informatica della rete Ubi Banca in Intesa Sanpaolo, una delle condizioni per dare vita a un unico, grande gruppo bancario. Con questa operazione verranno accolti in Intesa Sanpaolo circa 15 mila dipendenti, 2,4 milioni di clienti, 2,6 milioni di conti correnti e 1.000 filiali. La clientela di Ubi Top Private, invece, confluirà in Intesa Sanpaolo Private Banking.

Per i conti che migreranno a Intesa Sanpaolo cambierà il codice Iban: gli accrediti con le vecchie coordinate bancarie, compresi quelli continuativi (ad esempio stipendi e pensioni), saranno automaticamente indirizzati sulle nuove coordinate di Intesa Sanpaolo. Lo stesso accadrà per gli addebiti domiciliati (ad esempio bollette di luce gas e telefono): saranno automaticamente aggiornati in modo tale che ogni operazione pre-autorizzata che arrivi in Intesa Sanpaolo sia eseguita con le nuove coordinate.

I clienti sono invitati comunque a comunicare il nuovo codice Iban sia a chi dispone pagamenti a loro favore sia ai beneficiari dei pagamenti domiciliati, per evitare qualsiasi eventuale problematica da parte delle altre banche coinvolte nelle operazioni.

Le carte di debito e le carte prepagate Ubi Banca continueranno a funzionare fino al 31 dicembre 2021, oppure fino alla loro naturale scadenza, se precedente. In ogni caso prima della scadenza e comunque entro il 31 dicembre 2021, i clienti saranno contattati per la sottoscrizione di una nuova carta. E’ possibile continuare ad utilizzare la carta di credito Ubi Banca fino al 31 dicembre 2021 o fino al 30 giugno 2021 se la carta è utilizzata prevalentemente tramite firma dello scontrino, oppure fino alla naturale scadenza, se precedente.

A partire dal 12 aprile non sarà più disponibile il servizio di multicanalità di Ubi (Qui UBI). La lista completa dei servizi e delle funzioni è stata comunicata ai clienti a gennaio.

Per quanto riguarda i servizi digitali, già da metà marzo, accedendo al proprio Qui Ubi, i clienti possono ricevere tutte le informazioni utili per attivare My Key, l’internet banking di Intesa Sanpaolo, e ottenere le nuove credenziali di accesso. Il nuovo internet banking sarà attivo a partire dal lunedì 12 aprile.

I clienti imprese potranno attivare le loro nuove utenze dagli attuali portali Ubi e beneficiare dei canali on line MyKey Business e Inbiz e delle relative funzionalità e offerte che collocano il Remote Banking di Intesa Sanpaolo ai vertici di mercato. Per i clienti Inbiz e Inbiz Enti è a disposizione il servizio di assistenza dedicato al numero verde 800.312.316. I principali servizi informativi e di incasso e pagamento rimarranno disponibili nel servizio Digital Banking Imprese Ubi nel periodo di passaggio a Inbiz.

Per quanto riguarda gli Enti, gestiti in servizio di Tesoreria e Cassa, potranno utilizzare la nuova piattaforma Inbiz Enti a partire dal 12 aprile. La vecchia piattaforma Qui Ubi Enti resterà disponibile in modalità informativa fino al 30 aprile.

In merito al deposito titoli, il rapporto esistente sarà trasferito a Intesa Sanpaolo. Il personale delle filiali è a disposizione anche per fornire consulenza sulle scelte delle diverse forme di investimento.

A supporto dei clienti di Ubi Banca e Ubi Top Private, oltre a tutta la rete delle filiali, verrà creata una pagina dedicata sul sito www.intesasanpaolo.com ed una sul sito www.intesasanpaoloprivatebanking.it, per il «Benvenuto» ai nuovi clienti, mentre sul sito www.ubibanca.com/it/blocchi-operativi sarà presente una sezione con le domande più frequenti e le relative risposte.

Per ulteriori informazioni, è a disposizione il numero verde 800.500.200

Fra i protagonisti dell’operazione anche la Fondazione Crc, che con il 5,9 per cento delle quote era tra i principali azionisti di riferimento di Ubi. A questo proposito il presidente di Ubi Paolo Grandi ha avuto occasione di sottolineare: «L’acquisizione di Ubi da parte di Intesa è stata una delle operazioni più importanti degli ultimi anni a livello internazionale».

Da ieri hanno chiuso definitivamente sei filiali Ubi in provincia: a Fossano (via Roma), Ceva (piazza Vittorio Emanuele II), Carrù (viale Vittorio Veneto), Bra (piazza Carlo Alberto), Savigliano (piazza Schiaparelli) e Cuneo (via Savona). I dipendenti saranno spostati nelle filiali vicine del nuovo gruppo, che adesso conta 96 sportelli in provincia. Per i sindacati le chiusure rappresentano «una delle prime decisioni operative decise da Intesa San Paolo. Potrebbero seguirne altre, di sportelli più piccoli, comunque nella seconda parte dell’anno».

C’è un altra filiale Ubi chiusa all’estero: la sede francese di Nizza, in boulevard Victor Hugo. Migliaia di correntisti stanno spostando i conti correnti: la clientela è quasi tutta italiana, soprattutto dal Cuneese, spesso con seconda casa acquistata nella vicina Costa Azzurra.

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