Covid, vaccino Johnson & Johnson: come funziona e chi lo produce

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Il farmaco arriverà in Italia dalla seconda metà di aprile, dopo che negli ultimi mesi ha ricevuto il via libera della Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense, e poi dell’Ema e dell’Aifa. La principale caratteristica di questo preparato è che prevede la somministrazione di una sola dose. Verrà prodotto anche nel nostro Paese.

Il vaccino Johnson & Johnson è il quarto siero anti-Covid approvato in Italia dopo quelli di Pfizer-BionTech, Moderna e AstraZeneca. Come da indicazione dell’Ema, è stato autorizzato dall’Aifa per tutte le classi di età sopra i 18 anni. In Italia sono in arrivo, a metà aprile, le prime 184mila dosi

Il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica statunitense è basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26). Le dosi possono essere conservate in frigorifero tra i 2°C e gli 8°C per tre mesi

Quando si riceve la dose, gli adenovirus inducono la produzione di una proteina che viene poi riconosciuta come una minaccia dal sistema immunitario. Viene così a svilupparsi una difesa contro la proteina del coronavirus, senza dover entrare in contatto con il coronavirus vero e proprio. La tecnica dell’adenovirus come vettore è la stessa usata da AstraZeneca, anche se i due vaccini usano virus diversi

Dopo i primi studi su primati non umani, ha dato importanti risultati anche sull’uomo, registrati con test appositi negli Stati Uniti e in Belgio

“Il nostro vaccino contro il SARS-CoV-2 ha dato luogo ad una forte risposta anticorpale”, ha spiegato Paul Stoffels, M.D., vice presidente del comitato esecutivo e Chief Scientific Officer di Johnson & Johnson

Ma soprattutto, questa la più importante novità, “ha fornito una protezione completa o quasi completa con una singola dose

Un vaccino monodose dunque, che potrebbe velocizzare notevolmente la copertura vaccinale

Sul portale del Ministero della Salute si legge che “l’efficacia del vaccino monodose Janssen Covid-19 Vaccine (Johnson&Johnson), nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione”. L’azienda fa sapere che si è rilevata nel complesso un’alta efficacia all’81% contro le forme gravi della malattia da variante sudafricana, mentre contro le forme gravi di Covid da variante brasiliana l’efficacia è stata dell’87%

L’Europa ha già prenotato 200 milioni di dosi di questo vaccino entro il 2021. All’Italia dovrebbero arrivarne circa 26-27 milioni

Le sperimentazioni di questo vaccino si sono tenute tra il centro di ricerca Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, il centro Janssen Pharmaceutical di Beerse, in Belgio, e il centro biologico Janssen di Leiden, in Olanda

Le dosi americane sono prodotte in più sedi, a partire dal New Jersey, grazie a una partnership con l’azienda Catalent

E proprio grazie a questa partnership una parte della produzione avverrà proprio in Italia, nello stabilimento di Anagni della Catalent, in provincia di Frosinone

Coinvolta nella fase produtttiva anche la Emergent BioSolutions, i cui stabilimenti si trovano in Maryland. Poi c’è la società farmaceutica francese Sanofi che ha offerto a Johnson & Johnson il proprio stabilimento di Marcy l’Etoile per la produzione del vaccino Janseen (controllata Johnson & Johnson) a un ritmo di 12 milioni di dosi al mese

Nei giorni scorsi l’Ema, dopo quattro eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid in Usa, ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni. Secondo le autorità americane, nessun legame provato è stato rinvenuto fra il vaccino e le trombosi. Le caratteristiche del vaccino lo rendono idoneo a essere somministrato in farmacia e, a oggi, in Italia sono 11.000 le farmacie che hanno dato la loro adesione e disponibilità a somministrare il vaccino anti-Covid

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