Dai ristoranti alle palestre: le linee guida delle Regioni per la ripartenza

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Le Regioni sono pronte a riaprire progressivamente le attività “in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione”, nei prossimi due mesi. Le proposte sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata dal presidente neoeletto Fedriga, che assicura: “Massima collaborazione con il governo”. Ecco cosa prevedono le indicazioni per la ristorazione, le attività sportive, i cinema e i teatri

Il governo potrà contare sulla “massima collaborazione da parte delle Regioni”, ha detto dopo la Conferenza delle Regioni il presidente neoeletto Massimiliano Fedriga. È fondamentale, aggiunge, “che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi”

Un calendario delle riaperture, intanto, ancora non c’è, ma le Regioni hanno intanto aggiornato i protocolli di sicurezza a cui dovranno attenersi le attività

Con ogni probabilità il primo passo sarà proprio la riapertura dei servizi di ristorazione nelle zone gialle anche nella fascia serale. Il che dovrebbe inevitabilmente essere accompagnato da uno slittamento di una-due ore del coprifuoco che, ad oggi, comincia alle 22

RISTORANTI – Le Regioni spingono per riavviare ristoranti a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto e di far ripartire tutte le attività, mantenendo le misure per evitare il contagio da coronavirus. Nelle linee guida si legge che le misure per la riapertura “possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening  periodico del personale non vaccinato”

Tra le altre indicazioni delle Regioni , si prevede di privilegiare la prenotazioneassicurare i 2 metri di distanza tra i clienti al chiuso e almeno 1 metro all’aperto. All’interno, favorire il ricambio d’aria

Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, si legge ancora nelle linee guida, si prevede di consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione. E laddove possibile, si chiede di privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni

PALESTRE – Per quanto riguarda le palestre, le indicazioni delle Regioni prevedono due metri di distanza sia tra chi fa attività fisica, sia dentro gli spogliatoi

Sempre nelle palestre, si prevede di misurare la temperatura corporea, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo e in generale la pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine anche più volte al giorno. E poi la regolamentazione degli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni, il mantenimento dell’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni

PISCINE – Per quanto riguarda le piscine, le linee guida prevedono di organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedendo postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere). Come per le palestre l’indicazione è di igienizzare frequentemente gli attrezzi e delle aree comuni, e di favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni

e indicazioni prevedono poi di calcolare la densità di affollamento in vasca assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d’acqua a persona, che il gestore dovrà quindi garantire

Tra le altre distanze che dovranno essere garantite, quella tra gli ombrelloni per le aree solarium e verdi, in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrelloneTra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m

CINEMA E SPETTACOLI – Per il cinema e gli spettacoli dal vivo si indica almeno un metro di distanza (2 senza mascherine) e la richiesta di un test negativo nelle 48 ore precedenti o di un documento che attesti la vaccinazione

Nelle linee guida si indica di privilegiare la prenotazione. I posti a sedere dovranno prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di  almeno 1 metro

Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto e comunque ogni volta ci si allontani dallo stesso, incluso il momento del deflusso. Se invece si decide per un distanziamento di almeno 2 metri si può rimanere al proprio posto senza indossare la mascherina

Anche il gioco con le carte o con altri materiali di cui non è possibile garantire una “puntuale e accurata disinfezione”, dicono le Regioni, sono consentite “purché siano rigorosamente rispettate” una serie di indicazioni, come l’uso della mascherina, igienizzazione delle mani e delle superfici di gioco, rispetto della distanza di un metro sia tra i giocatori allo stesso tavolo sia tra tavoli vicini

Secondo il documento sulle riaperture proposto dalle Regioni – che aggiorna le linee allegate al Dpcm di marzo – tali indicazioni dovranno essere compatibili col miglioramento dei dati relativi all’emergenza Covid, anche alla luce di una revisione dei parametri di valutazione. Toccherà al governo nazionale, quindi, dare il via libera

Ieri mattina si è tenuto il primo incontro del gruppo di lavoro ristretto composto da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e Campania per analizzare i comparti della ristorazione, delle piscine, delle palestre e di altre attività a carattere culturale

“È importante – ha detto l’assessore al turismo e trasporti dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini – farsi trovare pronti, con protocolli che dovranno essere per forza di cose rivisti. Stiamo definendo le regole attraverso le quali si potranno riaprire le attività turistiche, commerciali e dei pubblici esercizi”

Qualche modifica ai protocolli, prevede l’assessore, dovrà essere fatta visto il contesto diverso rispetto a un anno fa: “Lo scorso anno abbiamo adottato protocolli univoci per tutto il territorio nazionale perché venivamo da un lockdown e non c’era la suddivisione in fasce colorate. Ora siamo in una situazione diversa perché abbiamo le colorazioni. Quando ragioneremo sui protocolli dovremo avere un’attenzione rispetto a questa impostazione nuova

Tra i prossimi comparti a essere presi in considerazione dal gruppo di lavoro, che poi farà le sue proposte alla Conferenza delle Regioni, anche gli alberghi

“Venerdì ho un incontro con il presidente della Federcalcio Gravina. Se l’11 giugno si aprirà per la presenza del pubblico allo stadio Olimpico per l’Europeo di calcio, nella misura richiesta dell’Uefa di almeno il 25% della capienza, con tutta serenità e semplicità possiamo iniziare a ragionare su qualche riapertura intermedia prima di quella data: magari al 10%, ma deve passare il principio”, ha dichiarato nel frattempo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha la delega allo sport del ministero

“Il principio – ha spiegato – si può applicare anche alle aperture delle attività non solo all’aperto ma anche al chiuso, con le precauzioni e le limitazioni necessarie, prima dell’11 giugno

“Se riaprono gli stadi, lo stesso valga per i concerti all’aperto“, ammonisce il ministro della Cultura Dario Franceschini

1 Commento

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  • “purché integrate con strategie di screening periodico del personale”,
    ” regolamentazione degli accessi”,
    “purché siano rigorosamente rispettate una serie di indicazioni”,
    ” farsi trovare pronti”

    Che gran giri di parole per dire “non si farà mai”, vero?

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