Superbonus 110%, arriva la proroga fino al 2023: cosa cambierà

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Posticipare la data di scadenza per poter usufruire delle agevolazioni destinate al superbonus, ma anche un’aliquota unica del 75% per tutte le altre agevolazioni immobiliari quali il bonus ristrutturazione ma anche ecobonus e sisma bonus standard o bonus facciate.

L’estensione Superbonus 110% per altri due anni sarebbe prevista indipendentemente dall’avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno di vigenza dell’incentivo. Un provvedimento che ha il fine di moltiplicare gli effetti positivi in termini di risparmio energetico annuo generato dagli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio privato

Non solo: l’obiettivo è quello di semplificare le procedure, in particolare quelle che riguardano le verifiche delle regolarità urbanistiche degli edifici e delle singole unità immobiliari

Il governo, inoltre, ha evidenziato l’esigenza di ulteriori misure volte ad aggiornare il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia

Tra le proposte c’è anche quella di razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%

Facilitazioni dunque per la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato attraverso una stabilizzazione delle agevolazioni fiscali destinate a bonus ristrutturazione edilizia, ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus arredi, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine, e renderli strutturali almeno fino al 2025

Tra le proposte c’è quella di un potenziamento al geo bonus di cui alla legge n.145 del 2018 per interventi su edifici e terreni pubblici quale elemento fondamentale per il coinvolgimento dei cittadini, delle amministrazioni e delle imprese nelle politiche volte alla bonifica ambientale

Tra queste è compresa la rimozione dell’amianto dagli edifici, la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico, la realizzazione o la ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e il recupero di aree dismesse di proprietà pubblica

Camera e Senato hanno lavorato anche per la costruzione di un portale unico in cui i contribuenti e professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie

Prevista l’approvazione di appositi formulari cui i professionisti possano far riferimento e attenersi

Intanto le prime scadenze non sono così lontane: per le abitazioni singole infatti con le norme attuali c’è tempo solo fino al 30 giugno 2022 per ultimare i lavori

Per i lavori in condominio ci sono sei mesi in più, ma solo se entro il 30 giugno 2022 risultano effettuati almeno il 60% dei lavori

Da valutare anche la questione della cessione del credito: è probabile che molte delle richieste verranno fatte attraverso il ricorso a banche o finanziarie

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