Riaprono ristoranti all’aperto, quali sono le regole per pranzo e cena

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Da oggi riaprono ristoranti a pranzo e a cena in zona gialla ma solo all’aperto: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, “salvo che siano tutte conviventi”. L’ultima circolare del Viminale ha chiarito che il servizio al banco rimarrà possibile solo per le strutture “che consentano la consumazione all’aperto”. Qui tutte le regole per andare al ristorante a pranzo e cena.

Secondo il calendario delle riaperture i ristoranti al chiuso potranno riaprire a pranzo il 1 giugno, però non è escluso che il governo possa valutare un’apertura anticipata già a maggio. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai clienti che vi alloggiano.

L’ultima circolare del Viminale, divulgata sabato e indirizzata ai prefetti, chiarisce che il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, “salvo che siano tutte conviventi”. Fino al 31 maggio, si legge ancora nella circolare, “relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, il servizio al banco rimarrà possibile in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. Non si può insomma ordinare e mangiare o bere al bancone all’interno dei bar.

Questa scelta è stata fortemente criticata dai rappresentati sindacali dei ristoratori. Secondo Claudio Pica, vicepresidente della Fiepet-Confesercenti, “siamo tornati indietro rispetto alla norma che prevedeva il consumo al banco in zona gialla”. Per Giorgia Meloni il governo degli “ammazza-imprese ha ulteriormente inasprito le regole e i divieti”.

Secondo la Coldiretti sono quasi 140mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi con attività di ristorazione all’aperto presenti in fascia gialla, in cui il servizio al tavolo all’esterno è di nuovo consentito. Secondo la nuova mappa colorata dell’Italia ci sono 46,6 milioni di italiani in zone gialle (78 per cento del totale) e sole 5 regioni in arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) ed una in rosso (Sardegna).

Permettere la riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno riguarda, stima la Coldiretti, in media circa la metà dei servizi di ristorazione presenti con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto. Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani, mentre nelle campagne ci si sta organizzando per allestire al meglio spazi aperti.

Gli orari di apertura per bar e ristoranti
Gli appelli della Lega sono per il momento rimasti inascoltati – Salvini ha anche lanciato una petizione online per abolire il coprifuoco – e tutte attività dovranno iniziare alle 5 e fermarsi alle 22, per rispettare appunto il divieto di circolazione notturna. Per bar senza cucina e le enoteche resta anche il divieto di vendere bevande da asporto dopo le 18.

Il coprifuoco dalle 22 alle 5 preoccupa anche la Coldiretti, visto che per esempio gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dai centri urbani.

Lo scrive FanPage.it (Annalisa Cangemi)

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