Un grande museo nell’ex Tribunale di Salerno: costituito il comitato promotore

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Nasce il comitato promotore per la realizzazione del museo nell’ex Tribunale: un’iniziativa anticipata dall’ex magistrato Michelangelo Russo a Le Cronache Live. Gli appassionati e studiosi d’arte di Salerno lanciano un appello alle Istituzioni. Il comitato è composto da Michelangelo Russo, Marco Alfano, Massimo Bignardi, Antonio Braca, Antonio Ilardi, Emilio Porcaro, Massimo Ricciardi e Matilde Romito.

4 Commenti

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  • Lodevole ioniziativa.
    Salvo smentite, se l’intento è quello di riempire le sale dell’ex Tribunale – e sono tante – con opere d’arte che richiamino principalmente la tradizione artistica di autori salernitani, allora occorre che l’opinione pubblica venga portata a conoscenza di come e dove si andrà a reperirle i capolavori che si intende esporre nel costituendo Museo.
    Non credo che quelli esistenti a Salerno siano sufficienti per riempire gli spazi a disposizione.
    Esiste già un piano, o è in corso di preparazione, per ottenere il loro trasferimento a Salerno dai musei in cui sono esposti o da eventuali collezioni private? E a quali condizioni?
    Temo che si tratterebbe di un’operazione lunga, complessa e onerosa.
    Sarebbe finanziata con una parte dei fondi messi a disposizione dall’Europa, oppure da qualche magnate amante dell’arte salernitana?
    Per completezza di informazione, sarebbe doveroso dare esaurienti risposte a tali quesiti.

  • Ma museo di cosa? Ma come scrivete?
    E poi se fosse così… che sciocchezza (eufemismo) !!!

  • Facendovi confluire le opere della Villa Guariglia e del museo delle arti grafiche di Nocera si avrebbe già una buona base di partenza. La collezione privata Tafuri, quella esposta in forma privata nel centro storico, potrebbe essere una ulteriore acquisizione. A Salerno e provincia l’arte la si è sempre creata in ceramica e da lì bisognerà partire. Dare una migliore collocazione e veste ai reperti del myseo archeologico sarebbe il secondo tassello e destinare ad altro l’edificio che ora li ospita.

  • Si può comprendere l’invito, rivolto dai promotori dell’iniziativa per il “Grande Museo” nell’ex Tribunale di Salerno, ad avanzare idee e proposte su come allestirne i grandi spazi disponibili, con opere d’arte ed altre espressioni artistiche degne dell’importanza del futuro ipotetico museo.
    Intanto la loro quantità. Non si può trattare di esigue collezioni, altrimenti ci si troverebbe di fronte a tanti spazi vuoti, appena riempiti da qualche quadro o oggetto artistico.
    Ma anche la eventuale provenienza può rappresentare un problema non di poco conto. È logico che si parli di tasselli iniziali per creare i nuclei di partenza delle successive esposizioni.
    Tuttavia non si può pensare di svuotare la Villa Guariglia dei suoi tesori. Sono da anni incastonati in un luogo ideale per collocazione e configurazione. Impreziosiscono la Villa e ne risultano ampiamente valorizzati. Un loro eventuale trasferimento in altra sede rappresenterebbe solo una “diminuzio”.
    Non trovo plausibile movimentare le opere del Museo archeologico che, dato il loro numero, verrebbero confinate in un’ala limitata dell’ex Tribunale, come una delle tante collezioni ivi ospitate, e senza dare una particolare caratterizzazione a tutto il complesso. Ora sono opportunamente ospitate in un tipico palazzetto ai margini del Centro Storico. Per una ulteriore valorizzazione di tutta l’area, sarebbe invece il caso di eseguire interventi di restauro conservativo sugli edifici circostanti, a partire dalla ec Caserma Carrano.
    Museo privato delle ceramiche “A. Tafuri”. Non lo conosco e non ne so apprezzare la consistenza. Da quanto ne so, é stato realizzato previo recupero e restauro di alcuni ambienti di un antico Palazzo situato nel Centro Storico. Immagino che abbia assunto una sua naturale, suggestiva collocazione e sradicarlo significherebbe solo depotenziarne la validità.
    Dietro queste mie considerazioni non si celano propositi disfattisti. C’è solo la raccomandazione a non considerare questo ipotetico progetto come qualcosa di facilmente ottenibile.
    L’ex Tribunale è un edificio storico da valorizzare adeguatamente e con l’insediamento di funzioni degne del suo passato.
    Lascia perplessi la posizione del Comitato polarizzato sul Grande Museo, mentre esclude un impiego insediativo a favore dell’Università.

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