Porto, aggiudicata gara di lavoro per il ripascimento della spiaggia

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Procedono i lavori al porto di Salerno. Lo ha annunciato il sindaco Vincenzo Napoli spiegando che l’imboccatura è ancora work in progress e di sta lavorando sul molo. Nel frattempo, vanno avanti i lavori di ripascimento: nella giornata di venerdì è stata aggiudicata la gara per i balneari. “Stiamo lavorando a piazza della Libertà.

C’è una speranza di futuro importante, una voglia di rimboccarsi le mani che e andare avanti, con fiducia e ottimismo – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Napoli –

C’è stata una gelata, il Covid ci ha bloccato per un anno e mezzo, ora abbiamo ripreso pienamente il nostro ritmo anche per aspetti afferenti al turismo che, in qualche modo, segnano in positivo e spero che, nell’arco di questi mesi, tutto questo possa andare avanti e portare risultati positivi”.

Lo scrive Le Cronache

5 Commenti

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  • Quando finirà lo spreco di soldi pubblici per un porto che, per dove è posizionato, è destinato a morire dopo che ha già ucciso la città? Però i “bravi” politicanti nostrani sono testardi e, come fanno da decenni, gettano a mare, è proprio il caso, danaro che sarebbe servito per realizzare un porto degno di tal nome, fuori dalla città, con interporto alle spalle e ferrovia! Infatti, da quando è stato ultimato, questo porto ha succhiato molte centinaia di milioni di euro oltre a tante vite umane. La sua continua manutenzione richiede decine di milioni ogni anno; i lavori in corso, inutili, costano circa trecento milioni senza dimenticare i costi per le infrastrutture al contorno: il viadotto e le gallerie, di cui non si hanno notizie. E’ semplicemente una vergogna!!!!

  • Condivido in pieno, i fondi gabbietta ricordate…… Ricordate w lo zoo

  • Io comprendo la buona volontà di chi, come il Cittadino salernitano, ha a cuore un porto che, a suo dire, sia veramente tale. Egli è convinto che prima o poi il porto commerciale di Salerno andrà a finire.
    Temo che sarebbe una iattura.
    Pur con tutti suoi difetti (ma esiste un porto ideale??), i problemi che pone e le spese di manutenzione che richiede (ma forse altri porti ne sono esenti??), esso rappresenta ancora la fonte di economia primaria per una città che continua ad aspirare ad un futuro turistico di prim’ordine – ma ancora di là da venire – e già in passato ha dilapidato unfuturo di sviluppo industriale, vissuto però di vita breve.
    Si insiste nell’idea di creare ex-novo un altro porto in un sito diverso. Data la configurazione dei luoghi, non potrebbe che nascere impegnando un lungo tratto di litorale a sud di Pontecagnano con tanti ettari dei terreni retrostanti, oppure affidarsi ad una soluzione ardita e avveniristica con la costruzione, a 2-3 miglia dalla costa, di un’isola artificiale opportunamente articolata con moli e banchine di ormeggio, dotata necessariamente di idonei mezzi di sollevamento e attrezzata con un efficiente sistema viario e ferroviario per movimentazione e smistamento delle merci verso la terraferma. Inoltre non si potrebbe evitare anche un lungo ponte di collegamento verso terra, la cui posa in opera sarebbe non meno onerosa di quella dell’isola.
    A parte che anche questa soluzione richiederebbe un retroporto e quindi espropri di terre, qualcuno dei fautori della delocalizzazione si è seriamente posto il problema di tempi, costi e le mille altre implicazioni che un simile progetto richiederebbe?
    Senza contare anche le spese, infinitamente minori ma non meno significative, per trasformare da commerciale a turistico l’ex porto Manfredi, ammesso che si abbia in futuro un movimento di turisti che ne frequentino massicciamente e per buona parte dell’anno strutture e capacità ricettive.

  • Il porto commerciale così com’è non ha futuro. Le nuove super container richiedono un pescaggio minimo di 27 metri e l’infrastruttura salernitana non potrà garantirla, venedo di fatto tagliata da un traffico importante. La delocalizzazione diventa fisiologica se non si vuole diventare fuori mercato nel tempo. Vi sono aziende internazionali specializzate che possono realizzare un isola porto in pòochissimo tempo.

  • Purtroppo i tempi di esecuzione dei lavori in Italia non hanno i ritmi di quelli cinesi, dove vengono mobilitati migliaia di tecnici e maestranze e tenuti a lavorare tutti ii giorni feriali e, all’occorrenza festivi, e con turnazioni che coprono le 24 ore.
    Da nol la situazione è diversa ma più umana. Su questa dobbiamo parametrare i nostri tempi.
    Se per due tunnel, brevi rispetto a tanti altri realizzati o in corso, sono anni che non se ne vede letteralmente la luce, figuriamoci quante generazioni dopo di noi riuscirebbero a vedere compiuta un’opera colossale, perché di questo si tratta e non di un progetto da esercitazione scolastica.
    Sia per un nuovo porto ubicato in terraferma, sia a maggior ragione per un porto artificialmente collocato su un’isola di grandi dimensioni posizionata a varie miglia dalla costa.

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