Discoteche, ipotesi aperture a inizio luglio: governo diviso

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Il 28 giugno tutta l’Italia torna bianca, ma resta il nodo discoteche, le uniche attività ancora rimaste chiuse e che dovrebbero poter ripartire agli inizi di luglio. Il governo è ancora diviso sulla questione, con il ministro della Salute Roberto Speranza che ritiene si debba seguire il parere del Comitato tecnico scientifico

Un’unica certezza, in caso di ripartenza delle sale da ballo, sembra essere l’obbligo del Green pass per accedervi. Rispondendo in merito al tema della riapertura delle discoteche, Speranza ha affermato che ci sarà un confronto con il Cts e che dovremmo “farci guidare sempre dalla scienza, dai nostri tecnici e dai nostri scienziati che ogni giorno si confrontano”

A lanciare un appello per la ripartenza delle discoteche è il presidente del Veneto Luca Zaia. “I gestori sono alla fame e tutto un mondo di lavoratori, come studenti e altri part time, si trova i locali chiusi. Non da ultimo i turisti non trovano questo servizio”, ha affermato. Aggiungendo che “c’è la certezza che riapriranno, ma facciamo in modo che non lo facciano quando saranno morte del tutto”

L’8 giugno al ministero della Salute si è svolto un incontro tra i gestori delle discoteche e il sottosegretario Andrea Costa dove si è parlato di riaperture a luglio in zona bianca con il Green pass, ma con eventuali differenziazioni tra esterno o interno. In quest’ultimo caso con capienza ridotta. E tra le ipotesi c’è anche il mantenimento della mascherina almeno in una prima fase, escludendo il momento del ballo

Per Andrea Costa ipotizzare la ripartenza nel mese di luglio è un obiettivo raggiungibile ma la riapertura “dovrà esser compatibile col quadro epidemiologico e nel rispetto delle misure anche prevedendo la opportuna valorizzazione dello strumento del Green pass”

A parlare di 1° luglio come possibile data per il ritorno in discoteca è il leader della Lega Matteo Salvini, il quale ritiene che “non riaprire discoteche e sale da ballo significherebbe premiare abusivismo e illegalità, punire i nostri ragazzi senza motivo, regalare milioni di turisti ad altri Paesi europei”

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di fornire chiarimenti su come riaprire. E il 16 giugno il sottosegretario alla Salute Costa ha avuto un incontro con Asso Intrattenimento. L’associazione di categoria aveva rilanciato la data della riapertura del settore dal primo luglio e proposto l’uso delle mascherine al chiuso quando non è possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro

A chiedere risposte al Comitato tecnico scientifico sul tema delle riaperture delle discotece è anche la deputata M5S Soave Alemanno. “In Italia ci sono oltre 3mila locali da ballo, musica e discoteche che, dopo lo stop dello scorso anno, attendono di riaprire. Consentire ai gestori di riavviare le loro attività – ha detto – con protocolli precisi e rispettando le norme di sicurezza, avrebbe il doppio vantaggio di consentire forme di divertimento ‘Covid free’ e comunque controllate e di ridare speranza a un settore messo in ginocchio dalla pandemia”

In una nota Gianni Indino, presidente del Sindacato italiano locali da ballo dell’Emilia-Romagna, si è detto soddisfatto del fatto che “in varie parti d’Italia anche i sindaci iniziano a uscire dal guscio e a richiedere l’apertura delle discoteche” e ha ribadito che “non si capisce davvero il motivo per cui siano rimaste le uniche imprese chiuse”. La richiesta è quindi di avere risposte su una data di riapertura, altrimenti “si sta ipotizzando di restituire le licenze e di mettersi a lavorare abusivamente”

A San Marino, intanto, il 20 giugno si è tornati a ballare. 2.700 persone sono arrivate all’Area eventi Shooting club, una grande discoteca a cielo aperto che ha sperimentato “The vibe is on”, il primo evento musicale Covid-free. Nello spazio è stato applicato il modello Green pass: l’ingresso era consentito esclusivamente a chi poteva esibire un certificato di avvenuta vaccinazione o della guarigione da Covid-19 o, in alternativa, un tampone negativo eseguito entro le 48 ore precedenti l’ingresso

Intanto la Francia ha autorizzato i concerti in piedi dal 30 giugno e la riapertura delle discoteche il 9 luglio. L’ingresso in discoteca sarà possibile solo dietro presentazione di un pass sanitario mentre la capacità di accoglienza “verrà ridotta del 75% rispetto alle abituali norme”, ha spiegato il vice-ministro responsabile per le Piccole e Medie Imprese, Alain Griset. L’uso della mascherina non sarà obbligatoria ma fortemente raccomandato

A riaprire i locali notturni in diverse regioni è anche la Spagna. Dal 21 giugno l’orario di chiusura massimo per le discoteche e pub della Comunità di Madrid sarà alle 3 del mattino, mentre in Catalogna alle 3.30. In altri territori, come alle Baleari e in alcune delle isole Canarie, i locali hanno già potuto tenere aperto fino alle 2 del mattino nel weekend. Resta però il divieto di ballare in spazi chiusi o l’obbligo di indossare la mascherina

2 Commenti

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  • Loro dovranno lucrare con i balli e le droghe e perché altrimenti falliscono, mentre noi resto del mondo saremmo poi costretti a stare chiusi in casa con maschere e covid incorporato, vedere che poi i soldi dall’UE non arriveranno più ed allora sarà la fine di tutti non solo delle discoteche le quali potranno stare chiuse anche altri tre anni con il sussidio dello stato ma devono stare chiuse altrimenti il covid ricomparira e ci farà fuori a tutti.

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